La tecnologia RFID permette la lettura di numerosi dati sensibili e, nel 2018, entrerà in vigore il nuovo Regolamento UE.
I dispositivi RFID (Radio Frequency ID Devices), spesso identificati come “etichette di riconoscimento” o “etichette intelligenti“, si sono ormai affermati come strumento fondamentale per il riconoscimento e tracciamento di un prodotto.
Nonostante la loro indiscussa utilità, però, negli ultimi anni è stata sollevata al riguardo la questione della privacy: attraverso le “etichette”, infatti, si possono trattare – anche senza che l’interessato ne sia a conoscenza – numerosi dati personali sensibili.
Osservando al futuro, in cui probabilmente la tecnologia RFID sarà diffusa in ancor piùùsettori, la possibilità che questa possa costituire una porta d’accesso per “lettori” indesiderati è stata presa in seria considerazione dal Garante sulla privacy già dal 2005 (con un primo Provvedimento generale).
Andando ad analizzare e regolamentare svariati settori (dalle tecnologie mediche a quelle, ad esempio, degli autovelox) è stato stilato il Regolamento UE n. 2016/679 sulla protezione dei dati personali, che sarà obbligatorio a decorrere dal 25 maggio del 2018.
Tale Regolamento suggerisce un nuovo approccio alla materia, che si fonda sul principio della privacy by design, che prevederà un maggior controllo sulle garanzie di privacy dalla fase di progettazione all’esecuzione delle letture.