Secondo l’edizione 2016 del Logistics Performance Index, l’Italia è stata collocata al 21º posto, uno in meno rispetto al 2014, sulla base di voti che tengono conto delle procedure doganali, delle infrastrutture, delle spedizioni internazionali, della qualità e competenza logistica, del tracciamento digitale e della puntualità delle spedizioni.
Migliorano, rispetto al 2014, le procedure doganali e le capacità logistiche – rispettivamente al 27º posto al mondo e dal 23º al 21º – mentre rimangono stabili la dotazione infrastrutturale (19º posto), le spedizioni internazionali (17º posto) e il rispetto dei tempi nelle spedizioni (22º posto).
L’Italia passa invece dal 14º al 20º alla voce “tracking & tracing“.
“La retrocessione rispetto al 2014 fa a pugni sia con le opinioni da me ascoltate nelle assemblee annuali delle associazioni aderenti che hanno dato atto all’Agenzia delle Dogane di ulteriori miglioramenti, sia con fatti conclamati come la diffusione dello sdoganamento in mare e dello sportello unico”, ha dichiarato Nereo Marcucci, presidente di Confetra.
“Non si capisce com’è possibile che alla voce trading across boarder nel rapporto Doing Business l’Italia sia passata in un anno dal 37º al primo posto – ha affermato Giuseppe Pelleggi, direttore dell’Agenzia delle Dogane – mentre nel Logistics Performance Index, indice che non sappiamo come viene costruito, le Dogane vengono classificate al 27º posto”.