L’approfondimento apparso sulla rivista statunitense Foreign Affairs dal titolo “Abandon Ship” (Abbandonare la nave) è incentrato sull’attuale crisi del mondo del trasporto container.
Mentre la settima società al mondo per trasporti container, la sudcoreana Hanjin Shipping è fallita, in Italia la riforma portuale cerca soluzioni allargate per creare un’unica banchina nazionale.
L’autore dell’articolo, Marc Levinson, spiega che il trasporto container è un mercato “boom and bust”, di crescita e arresto.
Dopo la brusca frenata nel 2008 a causa del declino dell’economia cinese, ci si ritrova nel 2016 con un surplus di navi rispetto ai containers.
Le misure adottate dagli armatori, rivelatesi insufficienti per la riduzione delle spese, sono state la demolizione delle navi eccedenti e la riduzione della velocità di navigazione a seguito dell’aumento del prezzo del petrolio.
A fronte delle difficoltà, le grandi compagnie hanno optato per l’accentramento del mercato, tramite fusioni e alleanze con imprese concorrenti.
Si profila dunque una situazione di oligopolio: all’orizzonte si profilano l’influenza delle grandi compagnie sui prezzi e la costruzione di navi sempre più grosse.