(Comunicato stampa)
“Etichette ADR” è il nome generico che viene usato per definire le etichette di merci pericolose.
In realtà questo nome dovrebbe essere quanto meno associato al trasporto via strada; invece viene comunemente utilizzato anche per altre modalità di trasporto.
Al di là del nome e delle definizioni, è importante conoscerle per sceglierle con competenza e non incorrere in sanzioni, causare pericoli o fermi merce.
Uno degli errori più comuni in cui incorrono le incaute aziende che stanno per spedire merci pericolose è quello di acquistare etichette da produttori non specializzati che decidono la forma e la dimensione dell’etichetta in base all’ottimizzazione delle rese di stampa oppure sul sentito dire.
Nulla di più sbagliato.
Il regolamento ADR 5.2.2.2.1.1.2 cita: “le etichette di pericolo devono avere la forma di un quadrato posato su un angolo (a forma di diamante).
Ci deve essere una linea all’interno del bordo che forma il quadrato, parallela al bordo stesso, situata a circa 5 mm da questo bordo.”
Anche le dimensioni minime sono normate: devono essere 100 x 100 mm.
È vero che il regolamento stesso ammette una riduzione proporzionale delle dimensioni, se il collo lo richiede e lo permette.
Tuttavia, anche per conoscere la riduzione proporzionale in base al collo, improvvisare i calcoli può far incorrere in errori.
Non è sufficiente stabilire la dimensione e poi affidarsi a un buon fornitore di etichette per assicurarsi la conformità.
Anche pochi millimetri tolti a una etichetta in buona fede, solo per adattarla a un foglio macchina, possono rendere la spedizione sanzionabile.
Sembra incredibile ma, soprattutto nel Nord Europa, i controlli sono puntigliosi fino al millimetro.
Non è solo il mancato rispetto delle dimensioni a causare errori: anche le indicazioni relative ai colori devono essere accuratamente rispettate oltre che alle indicazioni su cosa può o non può stare all’interno di un’etichetta per merci pericolose.
Un esempio pratico?
Il codice di un’etichetta di pericolo o di un marchio non può stare all’interno del suo design, solo il regolamento IATA lo ammette, per tutti gli altri regolamenti inserire un codice o riferimento commerciale all’interno dell’etichetta è oggetto di sanzioni e fermi merci.
I fornitori di etichette di merci pericolose, come Serpac conoscono le difficoltà legate alla stampa e sanno gestire e risolvere eventuali problematiche dovessero insorgere durante la produzione. L’esperienza maturata in questo campo ha consentito a Serpac di definire tipologie di colori, protezioni particolari e specifici adesivi per realizzare etichette conformi al 100% e che fossero in grado di resistere non solo ad immersione di 3 mesi in acqua marina (come richiesto dal codice IMDG) ma di resistere anche al contatto con molte sostanze pericolose senza che la segnalazione si deteriori.
Scegliere con attenzione il proprio fornitore di etichette permette di assicurarsi la conformità del prodotto, ma non solo.
Selezionare come fornitore una azienda come Serpac, che vanta anni di esperienza e comprovate competenze, permette di avere un supporto di consulenza anche dopo l’acquisto dell’etichetta.
Infatti, una volta scelta l’etichetta idonea alla propria spedizione di merci (in base alla classe di pericolo e alla modalità di trasporto), riveste uguale importanza il posizionamento dell’etichetta di pericolo sul collo.
Produrre questo tipo di etichette (chiamate comunemente etichette ADR) è un lavoro preciso che richiede conoscenza della produzione e della normativa.
Un qualsiasi produttore può fare delle etichette, ma solo una azienda come Serpac che conosce a fondo il settore ed i regolamenti può produrre e fornire etichette per merci pericolose a prova di ispettore e di controllo.
Per saperne di più visita il sito ufficiale di Serpac