Il settore della logistica ha dimostrato nei duri mesi del
lockdown il ruolo vitale che gioca all’interno sia del tessuto sociale che di quello economico.
I lavoratori della
logistica e trasporti non si sono mai fermati anche quanto la situazione era davvero complessa.
Nonostante nel settore siano state prese fin da subito tutte le precauzioni per tutelare i lavoratori, la tipologia di lavoro espone comunque gli operatori a un elevato livello di rischio.
Per questo motivo il
Generale Figliuolo, aprendo alle
vaccinazioni delle classi produttive, terminate quelle degli over 65 e delle categorie più fragili, ha pensato di dare
priorità ai lavoratori della logistica e dei trasporti.
Su questo progetto sono già al lavoro il Ministero del Lavoro, il Ministero della Salute e l’Inail e sono già state coinvolte le Regioni Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto.
I
criteri con cui è stata stabilità la
priorità delle categorie da vaccinare saranno:
- il numero di infortuni e morti, contratta sul luogo di lavoro, per l'infezione;
- il livello di rischio della Regione in cui si lavora.
In base a questi criteri è stato deciso di dare priorità ai
lavoratori della logistica e dei trasporti seguiti da quelli del manifatturiero alimentare (supermercati, parrucchieri ed estetisti, ristorazione e settore alberghiero), mentre gli ultimi saranno i lavoratori del settore terziario in smart working.
Per quanto riguarda i luoghi delle vaccinazioni è stato previsto che le
aziende più grandi potranno richiedere i vaccini e somministrarli tramite i
medici aziendali, per quanto riguarda le
realtà più piccole si pensa, per organizzare le vaccinazioni, di
coinvolgere le associazioni di categoria.
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