Nel corso del 2014 il commercio elettronico ha determinato consegne di 9,5 milioni di pacchi al mese (+16% rispetto al 2013).
L’84% dei beni fisici è consegnato a casa, mentre il 7,4% è ritirato nel luogo di lavoro.
Le consegne “same day” o nelle 24 ore riguardano l’8% degli acquisti ritirati e l’1% di quelli consegnati.
Ma il futuro è nella consegna a domicilio determinata con precisione, secondo giorni e orari prestabiliti.
Le ricerche più recenti e il primo Libro Bianco “Una Nuova Logistica per l’E-commerce. Dal Locker al Drone” di Netcomm confermano questo scenario.
“La consegna è l’elemento che maggiormente incide sulla soddisfazione complessiva dell’e-shopper, seguito dalla facilità di individuazione e di acquisto del prodotto, e dalla chiarezza delle condizioni di vendita e di consegna offerte dal merchant in fase di acquisto”, commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm.
Venendo all’indagine, si osserva che la frequenza del ricorso al servizio di consegna a domicilio di casa è largamente prevalente rispetto alle altre forme esaminate, e la consegna a un qualsiasi domicilio (casa propria, lavoro, casa altrui) riguarda 96 consegne su 100.
Nella maggioranza dei casi la consegna a domicilio avviene a casa dell’acquirente, e solo nell’11% dei casi in un luogo vicino (portineria, altro appartamento, cassetta postale).
La consegna a domicilio determinata con precisione (giorno e ora prestabiliti) è una rara eccezione (3 casi su 100); la situazione più comune (metà dei casi) è data dalla conoscenza precisa del giorno di consegna senza riferimento all’ora.
In quasi 1 caso su 3 la consegna avviene senza che l’acquirente conosca in anticipo né il giorno né l’ora.
La consegna a un indirizzo diverso dal proprio domicilio di casa o lavoro riguarda poco meno di un acquisto ogni 20: la ragione principale è da cercare nell’assenza del servizio di portineria e nelle difficoltà di consegna all’indirizzo dell’acquirente, alla quale si aggiungono altre spiegazioni (acquisti per conto di altre persone e regali).
La consegna all’indirizzo di lavoro riguarda il 7,4% delle consegne.
In due casi su tre la consegna del prodotto è fatta direttamente all’acquirente, mentre in un caso su tre il prodotto è lasciato a una persona diversa dall’acquirente.