“Con questa iniziativa la politica esce dal Palazzo e si incammina per l’Italia per incontrare e ascoltare i mondi produttivi”.
Così parlava Raffaello Vignali, esponente Ncd e uno dei coordinatori dell’Integruppo Parlamentare per la Sussidiarietà che il 14 luglio 2014 ha iniziato un tour, chiamato ‘Viaggio nell’Italia che riparte‘, attraverso il territorio nazionale.
Lo scopo è quello di “accendere i riflettori e portare alla luce quelle realtà industriali nuove e/o altamente innovative che oggi esistono in Italia e costituiscono fenomeni di resilienza, cioè capaci di resistere alla crisi e rilanciare”, come è stato spiegato alla conferenza stampa del 9 luglio 2014.
Un viaggio iniziato in Campania, il 14 e 15 luglio 2014, presso Napoli, Nola, Angri e Capua, che continuerà poi in Lombardia l’1 e 2 agosto e che poi attraverserà l’Italia, fino al 13 dicembre, in occasione del semestre europeo di presidenza italiana.
L’Intergruppo per la Sussidiarietà, infatti, visita gli esempi che hanno saputo coniugare la sfida per la ripresa e lo sviluppo con la sostenibilità e la valorizzazione del territorio, per raccogliere richieste precise di politiche mirate, da far confluire in un disegno di legge di iniziativa dell’Intergruppo.
“L’Italia che riparte – ha spiegato alla prima tappa del tour a Napoli Raffaello Vignali – non significa dire che va tutto bene, ma se si vuol ripartire pensiamo sia necessario farlo da quello che c’è“.
Ecco, allora, la prima tappa con le eccellenze del porto di Napoli e dell’Interporto di Nola.
Il porto di Napoli e il terminal CoNaTeCo
Il 14 luglio 2014 i coordinatori dell’Intergruppo parlamentare Raffaello Vignali (Ncd), Guglielmo Vaccaro (Pd), con Cristina Bargero (Pd), Vincenza Bruno Bossio (Pd), Cosimo Latronico (Fi), Alessandro Pagano (Ncd) e Francesco Sanna (Pd), accompagnati dal quotidiano ‘Il Denaro’ – che ha descritto la giornata – si sono recati a Napoli per la prima tappa del viaggio.
Qui hanno visitato i distretti logistici del porto, definito da Francesco Karrer, commissario dell’autorità portuale, “una macchina di grande complessità, un luogo in cui ci sono tante aziende ma nessun capo”.
Si entra subito nel vivo, quindi, affrontando il tema del Piano regolatore portuale che, secondo Karrer, “è disegnato più come un piano regolatore urbanistico, più vicino alla legge urbanistica che a quella riguardante un grande hub logistico“.
Il porto come un luogo dinamico, costituito da tante aziende che ne fanno una realtà complessa, ma anche una realtà in continua evoluzione, a partire dal bando di 5,2 milioni di euro che prevede 9 opere per 134 milioni di euro.
Anche nel quartier generale di CoNaTeCo si parla di investimenti.
Qui, dove si recano i rappresentanti dell’Integruppo parlamentare, dopo aver visitato il Terminal stazione marittima, c’è il più grande terminal container del porto di Napoli (compartecipato al 50% da Cosco e da MSC).
Proprio MSC ha confermato il rilascio della fideiussione per investimenti privati pari a 200 milioni di euro in attrezzature, e 500 nuove assunzioni.
I due colossi credono anche nel progetto del nuovo terminal container di Levante.
“Un’organizzazione del lavoro più flessibile e rispondente alle esigenze dei traffici – spiega l’a.d. Pasquale Legora De Feo – ha salvaguardato l’occupazione e soddisfatto le aspettative degli azionisti con Ebitda, con un risultato economico lordo in crescita rispetto all’anno precedente”.
E adesso si continua a crescere, con un monito: “Ora serve, una volta per tutte – dice Legora De Feo – il dragaggio del porto per l’ingresso delle navi e il riempimento della darsena di Levante per la realizzazione del nuovo Terminal, che il mio gruppo attende da 10 anni”.
Nola e il distretto Cis – Interporto – Vulcano Buono
Come dice ‘Il Denaro’, il Distretto Cis-Interporto-Vulcano di Nola è il più importante centro servizi per imprese e polo commerciale d’Europa, costituito da tre realtà che operano nella distribuzione (il Cis), nella logistica integrata (l’Interporto) e nei servizi e nel retail (il Vulcano Buono).
Così, in questo polo del terziario avanzato si integrano le fasi della logistica-distributiva e di tutti quei servizi che vanno dal trasporto alle aziende stesse, qualificandosi, secondo Bankitalia, “come una delle aree più rappresentative del tessuto produttivo campano“.
Proprio Bankitalia ha stimato che il Distretto produce il 13% dell’intero Pil della Regione.
I numeri confermano l’importanza del Distretto: una superficie di 5 milioni di metri quadrati, 1000 aziende, 9000 addetti, 15 milioni di visitatori all’anno e un indotto di oltre 40.000 occupati.
La Campania che compete nell’innovazione
È questo il titolo del convegno che si è tenuto nel pomeriggio del 14 luglio 2014 presso l’Unione Industriali di Napoli.
Un incontro in cui si sono riuniti i comparti dell’industria, della metalmeccanica, dell’Ict e della logistica.
E proprio la logistica, infatti, è l’elemento fondamentale della prima tappa del tour dell’Intergruppo parlamentare in Campania.
Francesco Tavassi, presidente della sezione “Logistica, Intermodalità e Trasporti”, ha parlato di un settore “che richiede un intervento urgente sia su ferro sia su mare. Manca un tessuto connettivo – spiega, come riportato da ‘Il Denaro’ – tra realtà di assoluto rilievo come il porto e l’Interporto di Nola.
I soldi per riqualificare il porto ci sono ma solo per le opere a terra”.
In merito ai lavori nel porto, Ambrogio Prezioso ha spiegato che “la questione dei dragaggi è intrecciata con la tematica SIN (Sito di Interesse Nazionale, sottoposto a vincolo di risanamento ambientale), che aveva un senso anni fa quando erano stati previsti dei fondi per il risanamento.
Oggi quei fondi non ci sono – spiega – ma sono rimasti i vincoli”.
Per realizzare l’opera di dragaggio, quindi, viene chiesto di uscire da questo collo di bottiglia.
Quello a Napoli è stato “un incontro che ha permesso a imprenditori e parlamentari di confrontarsi sui principali temi del comparto – come riporta il sito dell’iniziativa – di analizzarne le criticità, ma soprattutto di definire insieme la strategia per valorizzare al massimo le potenzialità di un settore oggi trainante per tutto lo sviluppo della Campania“.