Brindisi diviene cuore pulsante del sistema di sicurezza collettiva dell’Onu.
La base logistica di Brindisi (UNLB) diventerà, infatti, la più importante sede al mondo per le operazioni di peacekeeping e sicurezza che coinvolgono i Caschi blu.
L’annuncio arriva direttamente dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e la soddisfazione per lo straordinario annuncio non è trattenuta dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi, e del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola che in una nota ufficiale.
La decisione si inserisce nell’attuazione del piano del Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che prevede il miglioramento della capacità dei Caschi blu in linea con una razionalizzazione dei costi nelle operazioni di pace e di assistenza umanitaria.
Il porto italiano assicurerà così la logistica a 17 operazioni di pace e a 14 missioni politiche delle Nazioni Unite, attraverso l’impiego di 100 unità, da qui ai prossimi cinque anni, altamente professionalizzate e multilingue, individuate nelle figure di addetti alla logistica, personale per la catena delle forniture, amministrativi ed esperti high-tech.
L’annuncio arriva dopo una fase di indagine e supervisione durata sei mesi, ma già gli inizi, quando Susana Malcorra, sottosegretario generale e capo del Dipartimento del Supporto logistico delle Nazioni Unite arrivò a Brindisi sei mesi fa, avevano lasciato una scia positiva.
“Ospiteremo – spiega il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese – una cinquantina di famiglie americane, non militari ma civili, con un alto grado di specializzazione per coordinare missioni di pace.
Noi abbiamo offerto tutto il nostro supporto per quella che si annuncia una occasione unica per Brindisi».
La principale attività, però, si svolgerà nell’area dell’aeroporto, dove saranno predisposti tre hangar vicino alla zona della torre di controllo affiancati da altre piccole aree a servizio.
Verrà, poi, restituita l’area Orm, prima sede delle vecchie Officine revisioni motori.
Si prospetta ottimale la futura convivenza fra italiani e americani, grazie anche al fatto che quest’ultimi avranno a loro disposizione, in accordo con la Farnesina e con il ministero dell’Istruzione, una sede per la scuola internazionale al fine di far studiare correttamente i ragazzi americani.