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Anche la logistica nell'iter formativo del capitano di lungo corso.
I cambiamenti al percorso formativo di Capitano di lungo corso apportati dall'ultima riforma dell'istruzione.


Servizi e accessori per il trasporto

Anche la logistica nell’iter formativo del capitano di lungo corso.

20 Gennaio 2012

Premessa

Il diploma di Capitano di Lungo Corso era rilasciato dagli Istituti Nautici, che con i recenti provvedimenti sono stati inglobati negli Istituti Tecnici di Trasporti e Logistica.

Gli ultimi studenti del vecchio Nautico si stanno diplomando in questi anni.
Il diploma necessario al futuro comandante è oggi quello di perito in Trasporti e Logistica.

Per avviarsi alla carriera di ufficiale non basta, però, essere perito in Trasporti e Logistica, bisogna avere conseguito il titolo in un istituto che offra ai suoi studenti l’opzione nautica e, naturalmente, avere scelto questa opzione.

Chi scopre la vocazione del lupo di mare troppo tardi, magari dopo essersi diplomato geometra o ragioniere, non è comunque irrimediabilmente escluso.

Dal 2007 è possibile frequentare un ”modulo di allineamento” di 500 ore e sostenere un esame finale, superato il quale si è alla pari con i diplomati del vecchio Nautico e dell’Istituto di Trasporti con opzione nautica.

Ora la via è aperta, ma resta lunga.

Profilo professionale


Il comandante di nave ha il grado più alto nella scala gerarchica della cosiddetta Gente di Mare (elenchi che disciplinano l’attività professionale del personale marittimo, conservati presso le Capitanerie di porto) e ha la responsabilità giuridica di tutte le operazioni che vengono effettuate a bordo dell’imbarcazione.

La direzione delle manovre e della navigazione consiste nell’organizzare l’attività della nave, accertando, prima della partenza, che sia idonea al viaggio da intraprendere, bene armata ed equipaggiata, anche per quanto riguarda i carichi nella stiva.

Ricordiamo che l’espressione armare un’imbarcazione indica il complesso delle operazioni da compiere per dotare una nave della sua attrezzatura (con particolare riferimento alle vele), di uomini e materiali che la mettano in condizione di navigare.

Tra i suoi compiti rientra quello di gestire e sovrintendere alle operazioni nautiche, dirigendo personalmente la manovra della nave all’entrata e all’uscita dai porti, dai canali e dai fiumi e in ogni altra circostanza in cui la navigazione presenti particolari difficoltà.

Prima della partenza deve verificare che il comandante del porto, o l’autorità consolare, abbia restituito le carte di bordo consegnate all’arrivo, apponendo il visto sui documenti dell’equipaggio o sulla licenza.

Il comandante è anche il rappresentante legale della nave, nonché del proprietario della nave, detto comunemente armatore.

Può esercitare quindi le funzioni di ufficiale di stato civile.

Formazione


Come detto, il percorso formativo per diventare comandante navale è chiaramente definito dalla legge e inizia con il conseguimento del diploma dell’Istituto Nautico.

La riforma dell’istruzione, a opera del Ministro Gelmini, prevede la possibilità di iscriversi a un Istituto Tecnico – Settore tecnologico – Indirizzo Trasporti e logistica.

Il percorso scolastico si articola in due bienni e un quinto anno finale, che termina con l’esame di Stato.

Maggiori informazioni sulla riforma della scuola secondaria di secondo grado sono reperibili sul sito curato da MIUR e Agenzia Scuola.

Per contattare direttamente le scuole della propria zona e ottenere informazioni più dettagliate sulle eventuali sperimentazioni avviate, si può consultare la pagina Cerca scuola creata dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Il percorso scolastico può poi proseguire a livello universitario con il conseguimento di una laurea di primo livello (triennale), afferente alla classe L28 – Scienze e tecnologie della navigazione.

Per quanto riguarda la formazione universitaria, l’offerta formativa è piuttosto varia e le denominazioni dei corsi di laurea sono attribuite direttamente dalle università, per cui risulta difficile elencare tutti i corsi attivati dalle varie facoltà.

È consigliabile, quindi, rivolgersi direttamente alle segreterie delle università per ottenere informazioni specifiche o visitare il sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca www.miur.it.

Per navigare occorre essere iscritti nelle matricole della Gente di Mare che, come già detto, sono gli elenchi che disciplinano l’attività professionale del personale marittimo, previsti e definiti dal Codice della Navigazione.

Per imbarcarsi bisogna poi richiedere alla Capitaneria di porto il rilascio del Libretto di Navigazione, che riporta in modo dettagliato il titolo professionale e le successive modifiche e deve contenere la registrazione dei corsi di addestramento base, completi ognuno del timbro che ne attesti l’autenticità.

Ha anche la funzione di passaporto quando il marittimo deve recarsi all’estero per imbarcare, o tornare in Italia, dopo il periodo di imbarco.

A conclusione dell’attività lavorativa è l’unico documento ufficiale che consentirà di godere della pensione.

In base ai requisiti che si possiedono e alla durata dell’esperienza di navigazione si può salire la scala gerarchica e conseguire vari titoli, quali:

  • Allievo ufficiale di coperta:
    ha il compito di coadiuvare gli ufficiali di navigazione nelle loro
    mansioni a bordo di navi aventi stazza lorda pari o superiore a 500 GT.
    Occorre aver compiuto 18 anni ed essere iscritti nelle matricole della
    gente di mare di prima categoria.

  •  Ufficiale di navigazione: assume
    la responsabilità di una guardia in navigazione a bordo di navi, senza
    limiti riguardo le caratteristiche e la destinazione della nave. Occorre
    possedere la qualifica di Allievo ufficiale di coperta e aver
    effettuato 12 mesi di navigazione;

  •  Primo ufficiale di coperta (su
    navi di stazza pari o superiore a 3000 GT): occorre possedere il
    certificato di abilitazione di Ufficiale di navigazione e aver
    effettuato 24 mesi di navigazione in qualità di ufficiale responsabile
    di una guardia in navigazione a bordo di navi di stazza pari o superiore
    a 3000 GT a livello operativo risultanti dal libretto di navigazione.
    È anche prevista l’abilitazione di primo ufficiale di coperta (su navi
    di stazza pari o superiore a 3000 GT) che ovviamente prevede il possesso
    del certificato di abilitazione di Primo ufficiale di coperta su navi
    di stazza compresa tra 500 e 3000 GT;

  • Comandante su navi di stazza pari o superiore a 3000 GT:
    assume il comando di navi aventi una stazza pari o superiore a 3000 GT.
    Occorre aver conseguito il certificato di abilitazione di Primo
    ufficiale di coperta su navi di stazza pari o superiore a 3000 GT e aver
    effettuato 12 mesi di navigazione in questa funzione, risultanti dal
    libretto di navigazione;

  •  Comandante su navi di stazza compresa tra 500 e 3000 GT:
    occorre essere in possesso del certificato di abilitazione di Primo
    ufficiale di coperta su navi di stazza compresa tra 500 e 3000 GT e aver
    effettuato 24 mesi di navigazione in questa funzione, risultanti dal
    libretto di navigazione.
    Sono previsti certificati per ufficiali e comandanti su navi che
    compiono viaggi costieri.
    Per informazioni specifiche sulle varie abilitazioni previste dalla
    legge, vi consigliamo di consultare il testo di legge citato che ha
    completamente rinnovato i titoli previsti dal Codice della Navigazione
    del 1942.


Accesso alla professione


La qualifica di comandante di nave rappresenta la figura massima a cui può aspirare chi affronta la carriera professionale nella Marina Civile.

Il comandante lavora come dipendente, con contratto a tempo indeterminato oppure determinato dal periodo di imbarco.
Esiste un contratto specifico che pone questa figura al massimo livello della cosiddetta scala parametrica.

Il comandante ha infatti alle sue dirette dipendenze tutte le figure professionali che compongono l’equipaggio di una nave.
La retribuzione è legata al tipo di inquadramento contrattuale lavorativo e al periodo di imbarco.
Una volta acquisiti i titoli necessari, il modo più rapido per accedere alla professione è quello di contattare direttamente le Compagnie navali, presentando le qualifiche possedute e i documenti obbligatori per lo svolgimento delle varie mansioni.

Riferimenti utili


Riportiamo di seguito gli indirizzi dei principali enti istituzionali presso cui è possibile raccogliere informazioni utili sui percorsi formativi da seguire per intraprendere la carriera di comandante di nave:

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI – Dipartimento per i Trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statistici – Direzione Generale il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne – viale dell’Arte 16 – 00144 Roma – tel. 0659648254 – 0659084205 – 065964.8276 fax 0659084282 www.mit.gov.it/mit/site.phpE-mail: urp.navig@mit.gov.it.

A questa pagina, dedicata ai trasporti marittimi e interni, si trova l’elenco degli enti di formazione e addestramento del personale marittimo, autorizzati dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto, e tutta la normativa nazionale, comunitaria e internazionale in materia di trasporto marittimo.

CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO – GUARDIA COSTIERA
Si tratta di un Corpo della Marina Militare che svolge compiti e funzioni collegate in prevalenza all’uso del mare per fini civili.
Sul sito www.guardiacostiera.it è possibile trovare gli indirizzi delle sedi italiane e informazioni utili sulla formazione degli iscritti alla Gente di Mare.





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