Tesco, terza catena distributiva al mondo, negli ultimi anni si è più volte distinta per gli sforzi compiuti e le soluzioni adottate al fine di limitare il proprio impatto ambientale, sia riducendo i consumi energetici e quindi l’emissione di CO2 nell’atmosfera, sia utilizzando energie alternative provenienti da fonti “pulite” e rinnovabili.
L’ultima iniziativa in ordine cronologico riguarda la prossima costruzione di un impianto in grado di produrre energia dalla paglia, dimensionato per coprire l’intero fabbisogno energetico del centro distributivo di Goole, nel Regno Unito.
L’impianto, capace di 5 megawatt, sarà il primo del Paese anglosassone e garantirà sia la fornitura di energia elettrica sia il riscaldamento del Cedi, vendendo e immettendo sulla rete la produzione in eccesso.
Secondo i vertici di Tesco, la nuova struttura permetterà una riduzione delle emissioni pari a circa 17.000 tonn. di CO2 all’anno producendo, come unico scarto del processo di produzione dell’energia, della semplice cenere che potrà essere ceduta anche agli stessi fornitori agricoli per essere utilizzata come fertilizzante naturale.
In particolare, l’impianto, del costo previsto di circa 12 milioni di sterline (15.350.000 euro al cambio attuale), brucerà paglia alimentando una turbina a vapore che genererà energia elettrica (una serie di filtri impediranno che particelle inquinanti vengano liberate nell’aria).
Secondo il business plan aziendale, si stima che il break-even-point dell’investimento venga raggiunto nel giro di sei anni, dopodiché la produzione di energia dovrebbe risultare significativamente più economica rispetto all’acquisto dai tradizionali fornitori.
Le autorità competenti hanno già autorizzato la realizzazione del progetto e i lavori di costruzione sarebbero in procinto di iniziare in modo che l’impianto possa essere operativo già nel corso del prossimo anno.
Contestualmente, David North, responsabile “community and government” di Tesco, ha dichiarato che il progetto avrà la funzione di “pilota” per iniziative simili che verranno attuate nel prossimo futuro, aggiungendo che il retailer inglese ha già individuato altri cinque siti dove poter collocare impianti simili.
Come anticipato in apertura di articolo, Tesco non è nuova a questo tipo di iniziative: recentemente si è assicurata il permesso per la realizzazione di due turbine a energia eolica da 800 Kilowatt da installare nel proprio centro distributivo di Daventry e sta richiedendo l’autorizzazione per la costruzione di tre ulteriori turbine da 1,25 Megawatt ciascuna.
Più di impatto è stata la notizia, agli inizi dell’anno scorso, della maestosa installazione di pannelli solari sul tetto degli edifici che compongono il nuovo centro distributivo che Tesco ha costruito a Riverside, in California.
Al completamento dell’intera copertura il costo raggiungerà circa i 13 milioni di sterline (16,4 milioni di euro al cambio attuale) e assicurerà circa 2,6 milioni di Kilowatt/ora all’anno.
L’installazione, che dovrebbe coprire un quinto del fabbisogno energetico della piattaforma distributiva, ha al momento un’estensione di circa 29.000 mq, garantisce un picco di produzione pari a 2 Megawatt e dovrebbe evitare l’emissione nell’atmosfera di circa 1.200 tonnellate di CO2 all’anno.
La realizzazione della struttura è finalizzata all’approvvigionamento di un centinaio di punti vendita ad insegna Fresh & Easy Neighborhood Market che Tesco ha intenzione di aprire in Sud California, Arizona e Nevada.
L’attenzione per la sostenibilità ambientale della struttura non si è fermata alla costruzione dell’edificio ma, tengono a precisare i vertici di Tesco, riguarda anche la sua gestione operativa: i transpallet utilizzati per l’handling sono alimentati al 100% ad elettricità mentre le motrici dei camion sono mosse a gas propano liquido invece che a diesel.
I pallet in materiale plastico e le pellicole avvolgibili sono, poi, interamente biodegradabili mentre cartone ondulato, vassoi, contenitori, ecc. vengono completamente riciclati.
Infine, anche le acque di scarico prodotte dalla piattaforma vengono trattate prima di essere immesse nella rete idrica-fognaria.