In occasione del convegno “La logistica a sostegno del territorio” organizzato da Confcooperative di Padova e Rovigo lo scorso 15 Dicembre sono stati presentati alcuni progetti che riguardano l’Interporto di Rovigo.
Tale Interporto, uno dei quattro della ragione Veneto (gli altri sono Padova, Verona e Venezia), è l’unico in Italia a gestire tre modalità di trasporto: gomma, ferro e acqua.
Dista 6 km dall’autostrada A13 (Padova-Bologna) e circa 3 km dalla SS434 Transpolesana.
I collegamenti ferroviari tra l’interporto e la linea Venezia-Bologna sono assicurati dalla stazione ferroviaria di Rovigo.
Inoltre, grazie all’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante l’interporto è collegato anche con il sistema idroviario padano-veneto nonché con i principali porti posti lungo le sponde dell’Adriatico e del Mediterraneo.
Il terminal intermodale dispone di un binario di 500 m ed un piazzale di 20.000 mq destinato allo stoccaggio delle casse mobili e dei container.
È invece in fase di realizzazione un secondo binario a servizio della banchina di approdo.
I mercati serviti da questo interporto comprendono la dorsale adriatica lungo l’asse Nord-Sud (che si inserisce nel corridoio Europeo n.1), la Pianura Padana ed il sistema idroviario padano-veneto ed il Triveneto in generale.
Data la vocazione dell’interporto rodigino per la gestione del traffico intermodale strada-ferrovie-vie fluviali interne, in un prossimo futuro appare possibile un suo inserimento negli scambi commerciali con il Mediterraneo meridionale, l’Austria e i paesi dell’Europa centro-orientale (vista la sua collocazione sul corridoio Europeo n.5).
I progetti futuri che vedono coinvolto l’interporto sono due: la realizzazione di una banchina in mare Adriatico e lo sviluppo della City Logistics.
Il primo progetto permetterà lo sviluppo del commercio a livello globale permettendo l’arrivo di navi container sull’Adriatico, afferma Erasmo Bordin, Direttore dell’Interporto di Rovigo.
A 7 miglia dalla costa si costruirà una banchina che avrà una superficie di 130 m per 400 m e permetterà l’attracco di navi che necessitano di fondali superiori ai 23 m.
Dotata di strutture per il carico scarico di merce da nave, sarà il punto di partenza o di arrivo di merci destinate a un mercato globale.
La banchina, che è stata approvata dalla regione e che si avvale di un project financing che vede già presenti importanti istituti di credito, servirà un bacino d’utenza caratterizzato non solo dall’Interporto di Rovigo, ma anche dai porti di Chioggia, Ravenna e Venezia.
Il secondo progetto si occuperà di realizzare la City Logistics spiega Mario Borgatti, Presidente dell’Interporto di Rovigo.
Con la saturazione del traffico diviene sempre più importante riuscire a gestire nel modo corretto la distribuzione delle merci nelle città.
Come successo per la vicina Padova, l’Interporto potrà ospitare la piattaforma per la city logistics.
In questo modo si potranno garantire i servizi di approvvigionamento delle attività commerciali che altrimenti sarebbero penalizzate da provvedimenti come il divieto di accesso in alcune zone a traffico limitato dei mezzi commerciali o il divieto di transito a mezzi inquinanti.
In questi progetti risulta evidente come un interporto diventi una struttura in grado di potenziare lo sviluppo del territorio.
Come afferma Andrea Payaro, membro di AILOG Nord Est, un interporto è ottimizzatore dei traffici di merce a livello globale, in quanto offre le infrastrutture per realizzare l’intermodalità; è, inoltre, un catalizzatore d’impresa in quanto favorisce nelle zone circostanti l’insediarsi di attività imprenditoriali che vedono nella vicinanza all’interporto un’opportunità per i commerci internazionali.
A questo proposito vi è da sottolineare che Porsche Italia collocherà la sua piattaforma logistica nelle vicinanze dell’interporto di Rovigo.