E’ stato firmato il 1 luglio 2005 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il “Patto per la Logistica”.
Si tratta del documento programmatico derivante dal “Piano nazionale della logistica” che mira a rilanciare a livello nazionale il settore trasporti e logistica, in coerenza con le linee guida per il recupero della competitività nazionale.
Il Patto, preparato dalla Consulta generale per l’Autotrasporto, è stato sottoscritto dal Governo, la Consulta, le aziende ed associazioni imprenditoriali, ossia i rappresentanti Confindustria, Confcommercio, Ferrovie dello Stato, Anas, Aiscat, Assoaereo, Confitarma, Confetra, Assoporti e Rete Autostrade del Mare.
Il Patto è in pratica un piano strategico per sviluppare sia un’adeguta rete di infrastrutture che operatori della logistica in linea con le mutate esigenze di mercato.
Non a caso il disegno di legge sulla competitività prevede fondi in tal senso.
Si punta allo sviluppo di quattro macro aree: nord ovest e nord est per allinearsi al sistema spagnolo, francese e tedesco; centrale e meridionale come asse portante di una logistica del mediterraneo.
L’incidenza della logistica sull’intero sistema produttivo nazionale sta diventando sempre più cruciale. Basti pensare che il settore sta crescendo con ritmi superiori fino al 100 % rispetto al PIL.
D’altro canto, l’incidenza della logistica sul PIL ruota intorno al 22 %, valore troppo alto rispetto alla media dei paesi più avanzati, intorno al 14 %.
Ci si prefigge, quindi, un’azione di razionalizzazione ed ottimizzazione del sistema logistico nazionale, cosa resasi indispensabile per ridare competitività ai prodotti/servizi offerti sul mercato.
Le linee guida sono ormai tracciate; occorre riequilibrare le diverse modalità di trasporto in funzione delle esigenze di sistema e del cliente finale:
– il trasporto su lunghe tratte di merci pericolose, rifiuti e prodotti chimici va spostato sul combinato ferrovia-gomma, anche grazie al potenziamento delle infrastrutture ferroviarie in tal senso;
– le autostrade del mare saranno lo strumento del combinato marittimo, specie non accompagnato, ed in tal senso la legge 265/2003 prevede incentivi per casse mobili, innovazione tecnologica e corsi di formazione;
– il cargo aeroportuale sarà incentivato con la semplificazione amministrativa per lo sviluppo di hub distributivi, oltre che sviluppare una filiera ad hoc dove tutti i soggetti aeroportuali lavorino più in sincronia;
– le imprese di autotrasporto sono particolarmente coinvolte perché si vuole favorire la loro trasformazione e crescita verso imprese di trasporto e logistica. Ciò si potrà concretizzare attraverso la disponibilità di un fondo unico per agevolazioni creditizie e piani di formazione mirati per gli operatori del settore.
– i centri urbani sono oggi fortemente congestionati per l’alta frammentazione degli autotrasportatori e degli esercizi commerciali presenti. Il Patto prevede un intervento di riequilibrio con la regolamentazione di accesso ai centri storici, lo sviluppo di piattaforme ad hoc, veicoli eco compatibili, incentivo all’autotrasporto conto terzi.
Si tratta ora di operare per cogliere queste opportunità sostenute dai recenti provvedimenti come sopra descritto.
L’apporto della consulenza di direzione gioca un ruolo decisivo nel promuovere tali iniziative per renderle operative.