L’obiettivo dei pacchetti ferroviari della Commissione Europea è la progressiva apertura del trasporto merci su rotaia alla concorrenza, entro il 2007.
Per quanto riguarda il servizio passeggeri, in questo momento è in discussione presso l’Europarlamento un apposito pacchetto. Sembra che la data prevista per il completamento di questo processo sia il 2010 (l’Italia vuole però anticiparla al 2007).
Purtroppo nel nostro Paese stanno emergendo non pochi problemi in relazione ai cambiamenti richiesti dalla UE e alla ricezione dei pacchetti dalla legislazione nazionale.
RFI, società del Gruppo FS, è il gestore della rete ferroviaria italiana: il suo compito principale è assicurarne il mantenimento, la sicurezza e l’efficienza operativa. L’espletamento del trasporto, invece, verrà affidato alle imprese in possesso dei requisiti necessari, tramite le procedure stabilite dalla legge.
Per l’avvio di un’attività ferroviaria sono necessarie una serie di autorizzazioni: Licenza (rilasciata la Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e Certificato di Sicurezza (rilasciato da RFI); le società straniere hanno bisogno anche del titolo autorizzatorio, rilasciato dal Ministero delle Infrastrutture, qualora sussistano condizioni di reciprocità rispetto all’apertura del mercato da parte del paese in cui hanno sede.
Recentemente il titolo autorizzatorio è stato negato a Citypendeln e a Connex, che ne avevano fatto richiesta per partecipare alle gare per i treni regionali della Lombardia. Il motivo: la Francia non ha ancora aperto il proprio mercato. Il caso ha suscitato polemiche e discussioni.
L’autorizzazione è invece stata rilasciata alla svizzera Sbb Cargo Italy. Malgrado la società non appartenga all’Unione Europea, il governo svizzero ha garantito la condizione di reciprocità e questo è stato sufficiente.
Il rilascio del certificato di sicurezza non rimarrà di competenza di RFI, ma non è ben chiaro chi lo effettuerà: secondo i pacchetti ferroviari, sarà l’Autorità per la sicurezza ferroviaria, non appena essa diventerà attiva e operante. Il Dlgs 188 del 2003 ne affida invece la responsabilità agli Ustif (Uffici Locali del Ministero delle Infrastrutture).
Un grave problema che sta venendo a galla è quello della disponibilità di materiale rotabile. Liguria e Veneto sono le prime regioni che hanno messo in gara il servizio per bacini e non per linee o direttrici. I candidati sono pertanto obbligati a possedere centinaia di mezzi, il che comporta una spesa assolutamente non sostenibile, nel breve periodo, per chi non possieda già un parco mezzi di dimensioni ragguardevoli. Il periodo a disposizione dei candidati per il reperimento del materiale, 12 mesi per la Liguria e 24 mesi per il Veneto, è attualmente oggetto di discussione.
Il problema della disponibilità del materiale è uno degli ambiti nei quali le Istituzioni dovrebbero impegnarsi ad intervenire affinché siano garantite le condizioni per una concorrenza davvero libera, che non escluda i candidati minori. D’altronde, proprio per risultare più competitive in regime di concorrenza, le principali compagnie del settore hanno da tempo avviato processi di crescita o cooperazione con altre compagnie nazionali o internazionali.