L’indagine si è basata sui dati forniti dalle sei imprese leader dei servizi express membri di AICAI e da un campione rappresentativo di imprese italiane, per valutare l’importanza che rivestono le consegne espresse per la loro attività. Inoltre sono stati condotti degli studi più approfonditi su imprese che utilizzano i servizi in questione.
L’industria dei servizi express non è identificata separatamente nelle statistiche ufficiali italiane, pertanto sfugge generalmente la sua importanza economica.
Lo studio evidenzia come sia uno dei settori mondiali a più rapida crescita: il fatturato nel 2002 è stato di 2,20 miliardi di €, con un incremento netto del 69,2% rispetto al 1995 e del 160% rispetto al 1991. Il contributo diretto al PIL (valore aggiunto), sempre nel 2002, ammontava a 634 milioni di €.
L’economia si basa sempre più sugli scambi commerciali, che aumentano ad una velocità doppia rispetto al PIL. La globalizzazione dei mercati, l’internazionalizzazione delle imprese, l’accresciuto valore dei prodotti e la necessità di ridurre il time-to-market renderanno sempre più indispensabile, per lo sviluppo economico di un paese, la disponibilità di servizi di trasporto affidabili ed efficienti.
Da qui scaturisce l’importanza dei servizi express, il cui trend positivo dovrebbe proseguire ancora per parecchi anni. Con riferimento al 1995, il numero di spedizioni espresse verso l’estero è aumentato una volta e mezzo più rapidamente delle esportazioni totali, mentre il numero delle merci in arrivo è aumentato tre volte più rapidamente delle importazioni.
Il rapporto stima che i servizi express incidano sulle esportazioni effettuate via aria per più del 50% del loro valore. Secondo l’OCSE, quasi il 40% degli scambi mondiali di merci, in termini di valore, viene oggi trasportato per via aerea.
Per quanto riguarda la tipologia della merce consegnata tramite corriere espresso aereo, si tratta ovviamente di prodotti di alto valore e di poco peso (molto frequentemente documenti).
Le spedizioni all’estero sono dirette per circa il 46% verso l’UE, per il 22% verso gli USA e per l’11% in Asia.
I principali clienti dell’industria dei corrieri espressi per le spedizioni nazionali appartengono ai settori delle apparecchiature elettroniche (incluse informatica e telecomunicazioni), servizi commerciali e comunicazioni, prodotti medicali e farmaceutici; per le spedizioni internazionali prevalgono, invece, imprese che si occupano di tessuti e pelli, ingegneria, auto e altri mezzi di trasporto.
L’AICAI auspica che il governo, anche sulla base dei risultati dello studio, non trascuri i riflessi negativi che provvedimenti di natura ambientale, amministrativa o legislativa potrebbero avere sull’economia nazionale, nel caso in cui l’attività dei corrieri espressi dovesse subire delle restrizioni.