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Logistica Sostenibile. Un delicato equilibrio tra business e problematiche ambientali.
Conciliare la necessità di fare business e la salvaguardia dell'ambiente e ancora di più il benessere dei lavoratori e dei "portatori di interesse" è oggi la sfida con la quale si misurano molti operatori della logistica.


Logistica Sostenibile

Logistica Sostenibile. Un delicato equilibrio tra business e problematiche ambientali.

13 Dicembre 2010

Conciliare argomenti apparentemente distanti quali la necessità di fare business e la salvaguardia dell’ambiente e ancora di più il benessere dei lavoratori e dei “portatori di interesse” in generale è oggi la sfida con la quale si misurano molti operatori della logistica.
In alcuni casi, come è avvenuto all’estero per iniziative attuate da tempo da alcuni operatori logistici legati alla GDO e dalla GDO stessa, la scelta di adottare comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente può essere dettata anche da motivazioni di marketing: differenziarsi dalla concorrenza per l’attenzione all’ambiente infatti significa orientare le scelte dei consumatori più sensibili all’argomento.
Ci sono aziende che fanno rientrare la sfida ambientale in un più ampio percorso di Responsabilità Sociale d’Impresa. Più o meno consapevolmente le aziende attuano dei progetti che hanno un forte impatto positivo sul territorio e sulla comunità di riferimento.
Anche piccoli contributi, moltiplicati per l’elevato numero di addetti e mezzi che generalmente caratterizza il settore dei servizi postali e dei corrieri espressi possono infatti portare grossi benefici a tutta la comunità.
In generale, possiamo affermare che, trattandosi di un problema principalmente culturale, i tempi per incidere profondamente sui comportamenti della popolazione sono certamente lunghi e ogni aiuto verso questa direzione, da qualunque parte venga, da qualunque motivazione sia spinto, amplifica lo sforzo comune.

Alcuni esempi concreti di attenzione all’ambiente

Proponiamo di seguito una serie di esperienze che alcune delle più importanti aziende del settore hanno sviluppato nei confronti sia delle tematiche sociali sia di quelle ambientali.
Aziende, come è facile intuire, appartenenti a culture anglosassoni, ma non solo.
Ecco quindi che navigando in internet si possono scoprire interessanti notizie relative ai progetti in essere delle poste francesi e spagnole, che da tempo hanno avviato progetti di CSR (Corporate Social Responsibility), così come hanno fatto i loro colleghi inglesi, belgi e norvegesi.
Basta infatti scorrere i Report Annuali di queste società per accorgersi del loro impegno sociale (a beneficio della collettività) e della sensibilità dimostrata verso particolari categorie di lavoratori, oltre che di un forte senso di responsabilità verso le condizioni di lavoro in termini di sicurezza degli ambienti e dei lavoratori stessi.
Ma l’impegno di queste aziende, come detto, si rivolge anche verso le tematiche ambientali caratterizzate, vista l’attività, dal forte impatto delle flotte, sia terrestri che aeree.

Anche qui, gli spunti arrivano da internet, dove i dati raccolti sono anche più puntuali e stimolanti rispetto all’impegno sociale che non sempre risulta di facile quantificazione, permettendo infatti di conoscere e verificare su quali parametri ciascuna azienda ha puntato per “attenuare le proprie colpe ambientali“.
Deutsche Post ad esempio, lavorando sulla formazione degli autisti in tema di guida ecocompatibile, ha dichiarato un risparmio del combustibile anche dell’8% (oltre al ridotto inquinamento atmosferico, si pensi al risparmio economico in sé!).
Inoltre ha raggiunto l’obiettivo di attingere il 50% dell’energia necessaria da fonti rinnovabili, e ha iniziato ad ammodernare la flotta acquistando più di 1.500 veicoli euro 4.
Per non parlare dei risultati raggiunti dalla DHL che, sostituendo la propria flotta aerea con velivoli di nuova concezione, ha dichiarato una riduzione del 77% dell’impatto acustico e del 13% dell’emissione di CO2.

Altro significativo esempio ci viene dalla storica e nota Royal Mail, che non solo ha da tempo incrementato la percentuale di veicoli a combustibile alternativo (GPL) nella propria flotta, fino ad arrivare a servire più di una grande città solo con questo tipo di veicoli, ma, attraverso una politica di diminuzione delle infrastrutture e di sensibilizzazione all’uso corretto dell’energia, ha fatto registrare nel 2005 un risparmio notevole, con obiettivi per il 2010 molto più ambiziosi.

Le certificazioni: un mezzo per dimostrare il proprio impegno sociale ed ambientale

Come spesso accade, si può partire anche dalle piccole cose per raggiungere importanti risultati; ed ecco quindi che una politica aziendale sensibile alle tematiche ambientali e sociali potrebbe essere validamente dimostrata anche da una certificazione della propria organizzazione, in conformità alle norme esistenti in materia: ISO 14001 per dimostrare la propria sensibilità ambientale, OHSAS 18001 per dimostrare la propria sensibilità verso le problematiche della salute e sicurezza dei lavoratori e SA 8000 per l’impegno verso la responsabilità sociale.
Tanti altri esempi, legati anche ad altre problematiche ambientali, possono essere ritrovati sui siti internet delle più importanti aziende, ad evidenziare che un impegno serio verso queste tematiche è non solo possibile ma anche profittevole.
Grazie alle certificazioni, questo può avvenire senza che necessariamente sia trasmesso verso l’esterno uno specifico dato relativo alle proprie performance ambientali, che, pur necessario, rimane di gestione interna all’azienda: per tutti i dettagli facciamo riferimento alle informazioni presenti sul sito internet di TUV Italia all’indirizzo www.tuv.it





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