Fino al 13% degli alimenti viene perso prima di arrivare sugli scaffali. A denunciarlo è la FAO, sottolineando come i maggiori colpevoli siano interruzioni della catena del freddo, imballaggi inadeguati e mancanza di coordinamento tra i vari attori della supply chain. In un settore complesso come quello agroalimentare, la logistica rappresenta non solo un costo ma un vero e proprio punto critico in termini di qualità, sicurezza alimentare e impatto ambientale. Intervenire in modo efficace su questa fase significa non solo ridurre gli sprechi, ma ottimizzare i flussi, garantire la tracciabilità e migliorare la sostenibilità complessiva della filiera.
Il progetto Disco, sviluppato nell’ambito dello Spoke 02 di OnFoods e coordinato dall’Università di Bologna, introduce un approccio scientifico e data-driven per affrontare il problema alla radice. Al centro del progetto vi è un framework basato su gemelli digitali e fisici, in grado di simulare i principali fattori di stress che colpiscono i prodotti deperibili lungo il percorso logistico: temperatura, umidità e vibrazioni. Grazie a una piattaforma meccatronica integrata, capace di replicare queste sollecitazioni in ambiente controllato, i ricercatori possono valutare in tempo reale l’impatto sulle caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche degli alimenti. Il sistema, che sarà operativo entro ottobre, permette una riproduzione fedele delle condizioni reali a cui è sottoposta l’unità di carico nella sua interezza – dall’imballo primario a quello secondario.
Uno degli aspetti più rilevanti emersi è la centralità del packaging nella tenuta della qualità del prodotto e nella riduzione dei rifiuti. Test condotti con il simulatore dimostrano che le cassette riutilizzabili in plastica (RPC) assicurano maggiore stabilità all’unità di carico e riducono l’incidenza dei danni. Non solo: il packaging rappresenta circa il 45% delle emissioni totali nella filiera agroalimentare. Scegliere materiali riutilizzabili o compostabili, testati in condizioni estreme, consente di bilanciare meglio funzionalità e impatto ambientale. In questo contesto, la possibilità di validare in laboratorio le configurazioni più sostenibili si rivela cruciale per un cambiamento sistemico.
Il valore aggiunto di Disco non sta solo nella diagnosi degli stress logistici, ma nella possibilità concreta di proporre soluzioni misurabili e replicabili. L’obiettivo è costruire una logistica capace di prevenire lo spreco, migliorare la sicurezza alimentare e fornire strumenti operativi agli attori della supply chain. Tecnologie avanzate, come simulatori climatici e gemelli digitali, aprono la strada a una nuova era della logistica agroalimentare, dove ogni scelta può essere ottimizzata sulla base di dati scientifici, sperimentazioni realistiche e obiettivi ambientali concreti.
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