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GS1, Conad e Stef: standard unificati per una logistica più sostenibile
Un progetto pilota di GS1 Italy con Conad e Stef mostra la via per misurare le emissioni Scope 3


Logistica Sostenibile

GS1, Conad e Stef: standard unificati per una logistica più sostenibile

3 Maggio 2025

In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità strategica per le imprese, il settore logistico si trova ad affrontare una sfida complessa: misurare e rendicontare l’impatto ambientale generato da attività esterne al proprio controllo diretto. Queste attività, come il trasporto esternalizzato e l’approvvigionamento delle materie prime, rientrano nelle cosiddette emissioni Scope 3, che rappresentano oltre il 90% delle emissioni totali nel comparto del largo consumo. Intervenire su queste componenti significa non solo agire in modo responsabile, ma anche costruire un vantaggio competitivo in un mercato sempre più attento alle pratiche ESG.

Il ruolo di GS1 Italy e la standardizzazione dei dati

Per supportare le aziende in questa complessa operazione di misurazione, GS1 Italy ha sviluppato, nell’ambito dell’iniziativa ECR, un set di dati standard ambientali, corredato da linee guida operative. L’obiettivo è creare un linguaggio comune che faciliti la raccolta e la condivisione di informazioni lungo tutta la filiera del largo consumo. Questo approccio consente alle imprese di superare la frammentazione dei dati, migliorare la trasparenza e integrare la sostenibilità nei processi decisionali logistici. Elementi come consumo energetico, utilizzo dell’acqua, gestione dei rifiuti e mobilità del personale sono ora monitorabili con modalità uniformi e replicabili.

Il progetto pilota: Conad e Stef in prima linea

La validità del modello proposto da GS1 Italy è stata verificata attraverso un progetto pilota che ha coinvolto Conad e Stef, due player di riferimento nel settore della distribuzione e della logistica a temperatura controllata. Conad, impegnata nel monitoraggio delle emissioni dei prodotti a marchio proprio, ha esteso la raccolta dati ai propri fornitori e agli operatori logistici, rafforzando il controllo sulle emissioni Scope 3. Stef, dal canto suo, ha lavorato per normalizzare i dati ambientali legati ai suoi servizi di trasporto e stoccaggio, ponendo le basi per un miglioramento continuo nella gestione della sostenibilità operativa.

I benefici di una misurazione precisa e condivisa

Il progetto ha evidenziato come la standardizzazione dei dati ambientali favorisca una comunicazione più efficace tra i partner della filiera e consenta di identificare aree di intervento più rapidamente. Tra i principali vantaggi emersi figurano:

  • Maggiore affidabilità delle informazioni raccolte;
  • Riduzione delle discrepanze nei report ambientali;
  • Facilitazione degli audit e delle certificazioni ESG;
  • Consolidamento della reputazione aziendale.

Questa esperienza dimostra che una metodologia condivisa non solo aiuta a migliorare le performance ambientali, ma favorisce anche la crescita economica sostenibile, rafforzando la resilienza della supply chain.

Verso una logistica più sostenibile e competitiva

Il percorso avviato da GS1 Italy con il supporto di Conad e Stef rappresenta un modello replicabile per l’intero settore del largo consumo. Misurare con precisione le emissioni Scope 3, grazie a dati standardizzati, non è più un’opzione, ma una necessità per chi vuole mantenere competitività nel medio-lungo termine. L’iniziativa dimostra che sostenibilità e innovazione possono andare di pari passo, offrendo vantaggi concreti sia per l’ambiente sia per il business. Con il 2030 all’orizzonte e obiettivi climatici sempre più ambiziosi, l’adozione di pratiche di misurazione trasparenti e condivise sarà la chiave per guidare il cambiamento nel mondo della logistica.

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