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Gestione del magazzino: 5 strategia di gestione delle scorte
Scopri le cinque metodologie di classificazione delle scorte per ottimizzare il magazzino


Sistemi di Magazzino

Gestione del magazzino: 5 strategie di gestione delle scorte

29 Gennaio 2025

Negli ultimi anni, eventi disruptive hanno ridefinito le dinamiche delle catene di fornitura, portando il magazzino a ricoprire un ruolo centrale nella logistica. Ritardi, interruzioni e aumento dei costi di trasporto hanno sottolineato l’importanza di un magazzino ben organizzato per garantire un servizio clienti eccellente, un’evasione rapida degli ordini e un controllo dei costi. Tra le strategie per ottimizzare la gestione, la classificazione delle scorte è essenziale per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza operativa.

1. Metodo ABC: l’analisi di Pareto applicata alla logistica

Il Metodo ABC, basato sull’analisi di Pareto, suddivide le scorte in tre classi:

  • Classe A: Articoli ad alto valore economico o rotazione elevata (20% degli articoli, 80% del valore totale). Necessitano di monitoraggio costante e previsioni accurate.
  • Classe B: Prodotti di valore medio (30% degli articoli, 15% del valore totale). Gestione bilanciata e controlli periodici.
  • Classe C: Articoli di basso valore o rotazione (50% degli articoli, 5% del valore totale). Si adottano strategie di gestione semplificate.

Questa metodologia permette di focalizzare risorse e attenzione sugli articoli più critici, ottimizzando l’uso di tempo e budget.

2. Classificazione per valore o rotazione: due approcci complementari

Una classificazione efficace può basarsi su:

  • valore economico totale: Identifica i prodotti con maggior impatto sul fatturato, garantendo loro maggiore controllo;
  • velocità di rotazione: Priorità agli articoli con alta frequenza di utilizzo, per mantenere la continuità operativa.

Entrambi gli approcci migliorano la disponibilità dei prodotti e il servizio clienti.

3. Metodo FIFO: priorità alla freschezza del prodotto

Il First In, First Out (FIFO) garantisce che i prodotti immagazzinati per primi vengano utilizzati o spediti per primi. Essenziale in settori come:

Questo metodo minimizza gli sprechi e assicura la conformità normativa, ma richiede un’accurata organizzazione degli spazi e tracciabilità delle scorte.

4. Metodo LIFO: un approccio adatto a mercati instabili

Il Last In, First Out (LIFO), opposto al FIFO, prevede che le scorte più recenti vengano utilizzate per prime. Questo approccio è utile in mercati con costi di acquisto variabili, ma non è adatto a prodotti soggetti a scadenza o deterioramento. Una gestione accurata è fondamentale per evitare stock obsoleti.

5. Just in Time e Just in Case: flessibilità contro l’incertezza

Il Just in Time (JIT) mira a ridurre al minimo le scorte, rifornendo solo quando necessario. Questo approccio:

  • Riduce i costi di stoccaggio
  • Aumenta la flessibilità

Tuttavia, richiede una supply chain altamente integrata. Per affrontare le incertezze recenti, molte aziende stanno adottando il Just in Case (JIC), mantenendo scorte maggiori per garantire continuità operativa in caso di interruzioni.

Il magazzino come asset strategico

La scelta della metodologia di classificazione delle scorte non è universale ma deve adattarsi alle specifiche esigenze aziendali. Investire in una gestione ottimizzata permette non solo di migliorare l’efficienza interna, ma anche di rafforzare la resilienza della supply chain in uno scenario globale sempre più complesso.

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