In ambito agroalimentare è fondamentale gestire in modo ottimale i prodotti a temperatura controllata, ossia tutti gli alimenti deperibili che devono essere mantenuti in uno specifico intervallo di temperatura durante ogni fase della supply chain. Soltanto in questo modo è possibile garantire la sicurezza alimentare e preservare le proprietà organolettiche dei prodotti alimentari freschi, termosensibili e surgelati, favorendo la loro perfetta conservabilità.
Per ottenere questo risultato è necessaria una gestione ottimale della supply chain agroalimentare, un compito che richiede un’elevata specializzazione e professionalità da parte delle aziende che si occupano di trasporto e logistica a temperatura controllata. Negli ultimi anni è inoltre emersa una nuova sfida per gli operatori del settore: rendere la filiera più sostenibile senza compromettere gli alti standard qualitativi e l’efficienza logistica.
Si tratta di un impegno condiviso da importanti realtà del settore come STEF, specialista europeo del trasporto e della logistica agroalimentare a temperatura controllata. Il Gruppo infatti ha adottato l’approccio Moving Green alla sua attività, un piano d’azione a favore dell’ambiente che prevede interventi mirati per la mobilità sostenibile (obiettivo di riduzione del 30% delle emissioni dei veicoli entro il 2030) e una catena del freddo responsabile (target del 100% di energia pulita per il fabbisogno degli edifici entro il 2025).
Una parte consistente delle emissioni di gas ad effetto serra prodotte dalla supply chain agroalimentare sono dovute alla circolazione dei mezzi refrigerati, ossia camion e furgoni utilizzati per il trasporto degli alimenti deperibili a temperatura controllata.
Questi mezzi sono dotati di appositi sistemi di refrigerazione che consentono di mantenere i prodotti alimentari all’interno della catena del freddo, impianti che hanno bisogno di energia per funzionare e, di conseguenza, generano una maggiore quantità di emissioni di gas serra rispetto ai veicoli convenzionali.
Esistono però diverse soluzioni che consentono di abbattere la CO2 dei mezzi refrigerati, a partire dalla graduale conversione green della flotta, con la sostituzione dei veicoli endotermici con mezzi alimentati a combustibili alternativi o 100% elettrici. Questo approccio richiede ovviamente ingenti investimenti, ma garantisce una netta riduzione delle emissioni legate alla circolazione dei veicoli adibiti al trasporto refrigerato. I benefici sono percepiti maggiormente all’interno dei centri urbani, dove l’impiego di mezzi sostenibili contribuisce a diminuire l’inquinamento atmosferico presente nelle città.
Un altro intervento efficace per rendere la mobilità più sostenibile è l’ottimizzazione dei modelli di trasporto e dei fattori di carico, mettendo a punto procedure e sistemi che permettono di movimentare in modo più efficiente ed ecologico le merci deperibili, per esempio minimizzando la circolazione a vuoto dei mezzi e studiando percorsi e orari che consentono di evitare il traffico e i rallentamenti.
Inoltre, è possibile migliorare il comportamento di guida degli autisti, introducendo attività di formazione volte a ridurre le emissioni dei mezzi tramite una guida più efficiente.
La supply chain agroalimentare a temperatura controllata ha bisogno di un’elevata quantità di energia per refrigerare i magazzini di stoccaggio, ossia le infrastrutture dove le merci vengono depositate temporaneamente in attesa della consegna o dove vengono realizzate una serie di operazioni come il groupage e l’imballaggio.
Se questa energia viene prodotta da fonti fossili l’impatto ambientale è notevole, tuttavia è possibile ridurre la carbon footprint degli edifici utilizzando energia elettrica a basse emissioni di carbonio, ovvero energia prodotta da fonti rinnovabili come il solare fotovoltaico, l’eolico e l’idroelettrico.
Questa transizione può avvenire in due modalità che possono anche coesistere tra loro. La prima è l’approvvigionamento di energia sostenibile certificata dai fornitori, sottoscrivendo contratti di fornitura di elettricità ricavata da fonti rinnovabili la cui provenienza è assicurata da certificazioni come la Garanzia d’Origine rilasciata dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
La seconda opzione è l’autoproduzione di elettricità rinnovabile tramite impianti fotovoltaici installati direttamente nei magazzini a temperatura controllata, per diminuire il fabbisogno di energia elettrica coprendolo in parte con quella prodotta in autonomia in maniera sostenibile.
Oltre a questi accorgimenti esistono altri tipi di interventi che consentono di ridurre l’impatto ambientale della supply chain agroalimentare a temperatura controllata, come l’introduzione di clausole che richiedono l’impegno a diminuire le emissioni di gas serra da parte dei subappaltatori per costruire partnership che favoriscono la sostenibilità dell’intera filiera.
Allo stesso tempo, è fondamentale investire nell’efficienza energetica per ridurre il consumo di energia, per esempio monitorando le performance dei sistemi di refrigerazione, sostituendo gli impianti più obsoleti con modelli di ultima generazione ed effettuando un’adeguata manutenzione periodica per evitare sprechi e aumenti dei consumi.
Una supply chain agroalimentare a temperatura controllata sostenibile garantisce diversi vantaggi. Quello principale è legato alla riduzione dell’impatto ambientale grazie al taglio delle emissioni di gas ad effetto serra, per contribuire a mitigare gli effetti del surriscaldamento globale e del cambiamento climatico.
Una logistica sostenibile consente anche di diminuire il consumo di risorse, principalmente energia, tutelando gli ecosistemi naturali e la biodiversità. Tutto ciò comporta anche dei benefici per la società, dalla riduzione dell’inquinamento atmosferico alla creazione di nuove opportunità nel campo della green economy.
Rendere la supply chain agroalimentare più sostenibile permette inoltre di usufruire di vantaggi economici, ad esempio rendendo i prodotti più competitivi grazie all’ottimizzazione dei costi energetici che hanno un impatto considerevole nella filiera a temperatura controllata.
Si possono anche ottenere dei benefici in termini di immagine aziendale, migliorando la percezione dei brand che collaborano con aziende di trasporto e logistica che lavorano in modo più sostenibile. Naturalmente, è importante comunicare correttamente questo impegno, per consentire ai consumatori di valutare in maniera consapevole le aziende agroalimentari e decidere se valorizzare i prodotti alimentari con un minore impatto sull’ambiente.
Articolo realizzato in partnership con Tlinko