É estremamente importante per il settore della logistica adottare una supply chain sostenibile.
Secondo l’International Transport Forum, l’attività di trasporto globale raddoppierà entro il 2050, con una previsione di crescita di 2,6 volte dell’attività di trasporto merci e un aumento delle emissioni di CO2 del 22%.
Inoltre, in Europa circa un quarto dei container in circolazione è vuoto.
Queste corse a vuoto hanno costi economici elevati a causa dello spreco di carburante, tempo e manodopera, oltre ad aumentare le emissioni.
È chiaro che spetta all’industria logistica agire prima che sia troppo tardi.
La chiave per creare un modello più sostenibile è ottenere una visibilità completa della supply chain, anche per quanto riguarda i dati sulle emissioni.
Questi dati devono essere condivisi tra tutte le parti interessate, in modo che tutti possano esaminare più a fondo le inefficienze delle loro reti logistiche e adottare misure per ridurre l’impatto ambientale.
Per rendere il settore più sostenibile bastano tre semplici passi incentrati sulla potenza dei dati:
In primo luogo, è necessario assicurarsi che tutti i dati sui trasporti e sulle emissioni possano essere raccolti, condivisi e utilizzati liberamente.
Ciò richiede un livello di apertura e accessibilità che attualmente non esiste nel settore della logistica e che è diventato una sfida sempre più grande con l’aumento della complessità della catena di approvvigionamento.
Consentire questo flusso di informazioni tra più parti interessate è la base per creare un ecosistema digitalizzato per una logistica più verde e sostenibile.
Successivamente, bisogna assicurarsi che i dati siano raccolti in modo accurato e che possano effettivamente tenere conto delle emissioni.
Questo è fondamentale per garantire che le aziende della supply chain abbiano accesso alle informazioni necessarie per prendere decisioni più oculate in materia di sostenibilità.
Ciò significa che possono analizzare elementi operativi specifici (ad esempio, camion o corsie di trasporto) per migliorare immediatamente le operazioni, creando al contempo il quadro di un mercato che consente alle aziende di scegliere i partner in base alla loro storia di emissioni.
Inoltre, l’armonizzazione dei dati sulle emissioni facilita la collaborazione orizzontale tra gli spedizionieri e stabilisce un posizionamento di mercato più favorevole.
L’ultimo passo, spesso il più difficile, consiste nel convincere le organizzazioni ad aderire a questo ecosistema.
La maggior parte degli approcci è molto incentrata sullo spedizioniere, ma è necessario trattare i vettori come partner paritari nel cambiamento e dare loro le risorse per intraprendere quelli che un tempo erano difficili progetti di trasformazione digitale.
La chiave è fornire soluzioni che permettano di entrare a basso costo nel percorso di trasformazione, ma soprattutto che forniscano ai vettori un valore tangibile e fattibile.
Il triplice approccio, che consiste nel rendere i dati facilmente visibili e condivisibili, nel monitorare accuratamente le emissioni e nel facilitare l’adozione di strategie più ecologiche da parte di spedizionieri, vettori e LSP, è una strada per rendere la supply chain più sostenibile.
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