La supply chain si trova sempre più sotto pressione.
La pandemia da covid-19 e la guerra hanno portato a rendere sempre più complessa la gestione della supply chain.
Per cercare di arginare le problematiche relative al rallentamento delle catene di fornitura, molte multinazionali stanno aumentando gli investimenti nelle start up tecnologiche focalizzate nella logistica 4.0 ovvero supply chain automatizzate.
Introdurre robot e automazione nella logistica si sta rivelando un modo efficace per risolvere carenze e colli di bottiglia nelle filiere, e solo le start up hanno l’agilità necessaria per sviluppare le giuste tecnologie nel minor tempo possibile.
A tal proposito ci sono start up che stanno sviluppando software e servizi che facilitano il noleggio di spazi inutilizzati di magazzino o aiutano i retailer ad avvicinare i beni ai consumatori, in modo da raggiungerli più rapidamente, o che stanno sviluppando self-driving trucks, i camion a guida autonoma. Senza parlare di tutte quelle realtà che sono al lavoro sullo sviluppo di AI (Intelligenza Artificiale) al fine di risolvere problemi della logistica.
Inoltre, queste start up lavorando per automatizzare parti delle supply chain ad elevata intensità di manodopera, non solo aumentano l’efficienza delle operazioni ma riducono la necessità di forza lavoro, sempre più carente.
Gli investimenti nell’implementazioni di soluzioni tecnologiche per risolvere i problemi delle supply chain esistevano anche prima della pandemia, ma è stato questo evento ad accelerare il processo di cambiamento.
La pandemia ha contribuito alla crescita esponenziale dell’e-commerce che, unito alla crisi del lavoro nell’industria logistica, ha spinto le aziende del settore ad aumentare gli investimenti in tecnologia. Mentre Amazon corre a costruire numerosissimi magazzini, il più vicino possibile ai clienti, così da offrire più cose nell’arco di un giorno o anche meno, nell’ultimo anno sono esplosi gli investimenti nelle startup tecnologiche in generale, e in particolare nelle supply chain focalizzate in tecnologia (Logistica 4.0 eccetera).
Questi investimenti, nei primi nove mesi dell’anno scorso, hanno totalizzato 24.3 miliardi di dollari, il 60% più di quanto investito in tutto il 2020, secondo i dati di PitchBook.
Un caso esemplare di un rapporto tra logistica e automazione viene dall’azienda Accelerate360, un’azienda di distribuzione che rifornisce il 90% dei negozi di alimentari statunitensi, che ha deciso di adottare nel magazzino di Olathe, nel Kentucky, uno dei sistemi robotici più automatizzati al mondo.
Si tratta di un sistema realizzato dall’azienda canadese Attabotics: un robot dotato di grandi “formiche,” in grado di velocizzare l’accesso ai beni a elevata velocità.
Questo robot consiste in un sistema innovativo di movimentazione e storage della merce che s’ispira alle colonie di formiche, costruite in verticale invece che in orizzontale, un vantaggio notevole secondo lo chief executive di Attabotics, Scott Gravelle.
Una tecnologia talmente tanto interessante che il colosso fondato da Jeff Bezos ha chiesto ad Attabotics di visitare il magazzino di Accelerate360 ad Olathe, ma l’azienda ha declinato perché Amazon potrebbe imparare e copiare segreti commerciali.
La logistica ha un grande impatto sul mondo.
Se l’introduzione di tecnologie come il container ha reso possibile la globalizzazione, rivoluzionando il commercio globale, ora è necessario introdurre nuove soluzioni tecnologiche per crescere nel new normale.
I cambiamenti richiedono tempo e le aziende hanno urgenza di spingere verso la disruption nella supply-chain per tenere il passo con Amazon, una delle Big Tech uscite vincenti dalla pandemia, e per questo motivo si rivela imprescindibile il supporto delle start up.
Nessuna impresa da sola può pensare di riuscire a gareggiare con la logistica di Amazon e con la sua economia di scala, ed è proprio per questo che le aziende per competere condividono infrastrutture ed innovazioni.
Ad esempio, UPS, attraverso la sussidiaria Ware2Go, sta cercando di crescere nel fulfillment oltre che nel delivery.
Un altro caso esemplare è quello di Walmart che di recente ha annunciato un nuovo servizio di consegna dell’ultimo miglio.
A decidere i vincenti e i perdenti nelle supply chain sarà l’uso dell’automazione e dei software per ridurre la dipendenza dai lavoratori e per rendere più produttiva la forza lavoro.
Bisogna tener presente che gli investimenti nella tecnologia non risolvono per magia i problemi di scarsità o i colli di bottiglia nella supply-chain, ma serviranno a cambiare il mondo della logistica, grazie a robot e a una crescente automatizzazione.
La tecnologia da sola non può risolvere tutti i problemi della supply chain, sono necessari grandi investimenti industriali, promossi da provvedimenti governativi.