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La trasformazione digitale nel settore del legno-arredo
Le sfide da qui al 2025 per l’industria dei mobili


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La trasformazione digitale nel settore del legno-arredo

24 Settembre 2020

L’industria dei mobili sta passando dall’essere un settore industriale di stampo tradizionale a uno di stampo moderno a causa di diversi fattori, tra cui la digitalizzazione.
Il progetto DIGIT-FUR – Impatto della trasformazione digitale nel settore del legno-arredo – ha indagato la natura di questi cambiamenti, per capire a quali sfide andare incontro da qui al 2025.

L’indagine

Il consorzio del progetto DIGIT-FUR e gli esperti esterni (T.S Toftegaard, J. Doom, E. Schmitz-Felten e N. Sangalli) sono partiti analizzando la situazione attuale (al 2017), procedendo poi con un’indagine previsionale grazie alla partecipazione di 56 esperti multidisciplinari di 15 Paesi europei.

I risultati sono stati presentati e discussi in un workshop a Bruxelles tra 21 esperti e professionisti di 13 Paesi europei e specializzati in diversi campi, come ad esempio i settori del mobile, della digitalizzazione, dei sistemi di IFP, dei rischi per la salute, della sicurezza sul lavoro e dell’economia.

I risultati sono stati analizzati e riportati dall’esperto in digitalizzazione del progetto (T.S. Toftegaard) nel documento “Forecasting Scenario of the EU Wood Furniture Industry in 2025“.

L’esperto, in collaborazione con il team del progetto DIGIT-FUR di CENFIM (J. Solana, J. Rodrigo, M. Rumignani) e l’esperto del progetto in sistemi di IFP del settore del mobile (J. Doom), hanno identificato i cambiamenti previsti per undici profili professionali.

I profili professionali

Le professionalità interessate dal cambiamento, che avrà un impatto sulle loro mansioni, ma anche sulla salute e la sicurezza e infine sulle loro competenze e conoscenze, sono 11:

  1. Dirigenti nei servizi di vendita e commercializzazione
  2. Responsabile della produzione industriale
  3. Responsabile della catena di fornitura (Dirigenti nei servizi di approvvigionamento, distribuzione ed assimilati)
  4. Ingegnere di manutenzione e riparazione (addetti alla manutenzione e alla riparazione delle macchine)
  5. Disegnatori di mobili (Progettisti di prodotti e disegnatori di moda)
  6. Ebanisti ed assimilati
  7. Modellatori e tracciatori meccanici di macchine utensili
  8. Tappezzieri ed assimilati
  9. Conduttori di impianti per la lavorazione del legno
  10. Addetti al montaggio di mobili
  11. Operai manovali industriali

Le tendenze del settore

Una delle sfide del settore relativamente ai propri lavoratori è l’invecchiamento della forza lavoro negli ultimi decenni.
Infatti, il settore risulta sempre meno attraente per i giovani. La digitalizzazione del settore potrebbe ribaltare questa tendenza negativa.

Altre due importanti tendenze del settore sono rappresentate dalla personalizzazione dei prodotti e dallo sviluppo delle ICT all’interno delle aziende.
La digitalizzazione implica nuove sfide nell’ambito della salute e della sicurezza sul lavoro.

Le nuove tipologie di luoghi di lavoro, i nuovi processi e le nuove tecnologie possono aumentare la salute e la sicurezza dei lavoratori grazie a sistemi di lavoro human-friendly, ma la digitalizzazione potrebbe creare nuovi rischi per i lavoratori se non vengono presi in considerazione gli aspetti psicologici, sociali ed ambientali.

Nuove competenze

Nel 2025, con un’economia fortemente globalizzata e connessa, l’industria di produzione del settore del legno-arredo offrirà prodotti intelligenti personalizzati e servizi basati su sistemi vendite, logistici e di produzione digitali forniti da industrie sostenibili ed efficienti sul piano delle risorse con un immenso bisogno di molteplici talenti e competenze nell’ambito della digitalizzazione per poter salvaguardare una trasformazione competitiva dell’industria.

Alcune tecnologie, come i sensori avanzati a basso costo, l’Internet delle cose e l’Internet di ultima generazione, l’analisi di dati, l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e aumentata, la robotica collaborativa e i materiali programmabili offrono alle imprese che sono capaci di utilizzarli il potenziale di trasformare la propria attività.

I dipendenti futuri nell’industria del mobile non dovranno solamente essere in grado di svolgere compiti in maniera efficiente, ma anche possedere le competenze e l’abilità necessarie per riconoscere e adottare cambiamenti continui.

Le conoscenze tecniche restano essenziali e fondamentali, ma le competenze cognitive, sociali e comportamentali diventeranno prioritarie.

La salute e la sicurezza

 

Dal punto di vista della sicurezza, i robot e le tecnologie digitali possono svolgere lavori fisicamente pesanti o monotoni con maggiore facilità ed efficienza. 

I lavoratori possono essere allontanati dagli ambienti pericolosi, mentre dei sensori indicano automaticamente se sono necessarie operazioni di manutenzione su una macchina, riducendo così il rischio di avarie e incidenti.

I rischi comuni nell’industria dei mobili, come quelli legati alle sostanze pericolose, alle polveri, agli utensili e alle macchine esisteranno ancora, ma l’esposizione a tali rischi sarà ridotta.
Tuttavia, la digitalizzazione comporta anche diverse nuove sfide e situazioni di stress.

Le interazioni cognitive tra i lavoratori e i robot/cobot assieme ad altre tecniche digitali possono comportare condizioni di stress psicologico.

L’uso della robotica e dei cobot assieme ad altre tecniche digitali può aumentare il rischio di lavorare in solitudine e di sentirsi isolati.
Inoltre, può aumentare la pressione, così come i carichi di lavoro, e il dover affrontare compiti di complessità maggiore.

Le sfide

Attualmente, l’offerta di abilità non soddisfa la domanda ed è presente un divario netto tra le abilità che saranno richieste dall’industria dei mobili in un futuro prossimo e la formazione che viene attualmente offerta e fornita.

Per affrontare al meglio il cambiamento, le nuove competenze dovrebbero essere anticipate attraverso la formazione.
Secondo lo studio, infatti, è necessaria una cooperazione migliore tra il settore dell’istruzione e quello del lavoro, soprattutto per i programmi tecnici.
Saranno sempre più importanti le competenze trasversali, della collaborazione e le competenze digitali.





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