Quali sono stati gli effetti e le complicazioni per la supply chain logistica durante e post l’emergenza Coronavirus?
A rispondere a questa domanda ci ha pensato GS1 Italy, insieme ai ricercatori di LIUC Università Cattaneo e Politecnico di Milano.
I tre centri hanno effettuato degli studi basati sul confronto di oltre 90 imprese della Produzione e della GDO.
Da questo scenario emerge che sono state molte le implicazioni causate dalla pandemia globale che ha coinvolto la filiera italiana del largo consumo, per questo motivo è bene individuare e mettere in atto le pratiche adatte per fronteggiare l’emergenza e affrontare i rischi del futuro.
Nonostante inizialmente la filiera del largo consumo sembrava reggere il colpo, la poca disponibilità di alcune categorie di prodotti è stata la causa che ha avuto il maggior impatto sulla GDO.
Dai dati emerge che il 60% dei retailer registra problemi importanti riguardo l’approvvigionamento.
Il 72% dei rispondenti GDO prevede invece che da adesso alla fine del 2020 non avrà grossi impatti sulla catena di fornitura.
Per quanto riguarda la logistica, sembrerebbe che il settore abbia retto bene la crisi. Nonostante le nuove misure di sicurezza adottate in ambito lavorativo e le chiusure delle aziende durante il lockdown, il 56% delle aziende GDO afferma di non aver riscontrato significativi ritardi nelle consegne.
Per altre aziende invece la situazione legata al social distancing e all’assenteismo è stata disastrosa.
In alcuni Ce.Di., il 36% delle aziende GDO ha riscontrato importanti cali di produttività.
Per quanto riguarda i produttori invece, Il 77% dei PRO dichiara di non avere avuto problemi significativi nel reperire autotrasportatori.
Per affrontare al meglio i prossimi tempi, è importante focalizzarsi su azioni come il coordinamento e l’organizzazione delle attività che dovrebbero continuare ad essere centrali anche post emergenza in modo tale da aumentare l’efficienza della supply chain logistica.