Tra il 2013 e il 2017 Barilla ha assistito a un aumento del suo volume di affari portando l’azienda ad affidarsi a partner esterni per la gestione dei flussi di spedizione e trasferimento, puntando a una logistica sostenibile.
Questo aumento dei flussi non è stato senza conseguenze, infatti magazzini degli stabilimenti ha risentito dell’aumento dei flussi sia in entrata che in uscita.
I magazzini degli stabilimenti non erano stati concepiti per volumi così grandi per questo ci si è trovati in una situazione di sovraccarico delle strutture e un aumento del carico di lavoro sul personale.
Questo aumento ha anche creato degli impatti sulla qualità del servizio al cliente.
Questo sovraccarico ha portato Barilla nel 2018 ad avviare il progetto DNA (Distribution Network Assessment), con lo scopo di eliminare i “mix warehouses” di stabilimento in favore di hub concepiti per ottimizzare i flussi. Gli hub cosi creati funzionano come strutture di stoccaggio dei prodotti in attesa dalla consegna al cliente finale.
Il passaggio agli Hub ha portato Barilla a una riduzione del 7% del numero dei chilometri percorsi dai camion e una riduzione del 15% sulla lunghezza media della percorrenza per ogni viaggio.
Tutto questo ha portato a una riduzione del 16%, su base annua, delle emissioni di CO2 per ogni tonnellata di prodotto spedito.
Grazie al sistema DNA (Distribution Network Assessment) si è arrivati a una diminuzione del 7% annuo delle emissioni di polveri sottili (PMx).