Zone di produzione o di stoccaggio merce, aree di movimentazione per lo spostamento dei prodotti o spazi per la circolazione degli addetti: queste sono tutte aree produttive che mettono spesso in pericolo l’operatività dei lavoratori all’interno di determinate zone.
In ogni area produttiva o logistica, essendo l’unione di spazi fissi e dinamici, è molto probabile che l’interferenza dei flussi possa portare a incidenti veri e propri.
Proprio per questo motivo Iter Segnaletica ha lanciato la campagna “In alcuni casi… separarsi è meglio”: saper valutare il rischio e determinare delle regole di comportamento tramite la segnaletica sono i primi elementi che permettono una buona organizzazione.
“Tutte le nostre attività si svolgono attraverso un attenta analisi delle aree e degli obiettivi della committenza, con lo scopo di definire un dettagliato elaborato progettuale come sintesi e incubatore delle varie esigenze”, afferma Emilio Merlo, Direttore tecnico in Iter Segnaletica.
Attraverso le planimetrie progettuali, Iter Segnaletica riesce ad avere il controllo della messa a norma e in sicurezza degli ambienti, evidenziando le necessità che non possono essere soddisfatte solo attraverso i segni – orizzontali o verticali – ma con una segnaletica adeguata.
Grazie all’utilizzo di altri strumenti – come le barriere sia statiche che a memoria meccanica, la realizzazione di resine antiscivolo, la sistemazione delle fessurizzazioni nelle pavimentazioni industriali (che possono causare vari traumi se continuamente attraversate dai mezzi), l’aggiunta di specchi parabolici per aumentare la visibilità tra addetti – l’azienda riesce a garantire la sicurezza sul lavoro.
“Gli scenari sono molteplici e variano in relazione ai settori produttivi.
Riscontriamo sensibilità differenti sul tema, ma fondamentalmente le richieste nascono da un evento negativo (es. un incidente) o dall’analisi delle valutazione dei rischi, che impone ai responsabili delle aziende di gestire e risolvere specifiche problematiche (la scivolosità dei pavimenti, continuità dei camminamenti pedonali, la durabilità della segnaletica, le customizzazione degli ambienti di lavoro ecc.)”, spiega Merlo.
Le criticità che Iter Segnaletica riscontra variano dalle vie di fuga occupate dallo stoccaggio dei materiali o addirittura dalle attrezzature, o anche dall’assenza di regole nella circolazione dei carrelli elevatori, o ancora totale mancanza di continuità nei camminamenti pedonali di collegamento tra le varie aree produttive e le vie di fuga esterne.
Quando è possibile, Iter Segnaletica cerca di aumentare – attraverso l’organizzazione efficace degli spazi – le aree a disposizione delle varie funzioni, al fine di “allargare” il margine di errore o migliorare le visibilità reciproche tra i vari attori del processo di movimentazione delle merci.
“In sostanza, mettiamo a disposizione dei clienti le soluzioni e le esperienze accumulate negli anni, sia attraverso le attività di progettazione che di realizzazione.
Ascoltiamo, osserviamo, elaboriamo e sviluppiamo, proponendo ove possibile delle chiare regole di comportamento attraverso la comunicazione orizzontale e verticale. Il nostro compito è tramutare le regole scritte in ambienti percepiti, in segni orizzontali e verticali che definiscano oltre le responsabilità anche i comportamenti”, dichiara Merlo.
I riferimenti normativi per la progettazione e lo sviluppo delle attività di Iter sono:
“Quando si parla di manutenzione nella segnaletica è necessario fare una distinzione tra la comunicazione verticale e orizzontale, e tra ambienti interni ed esterni.
Nella segnaletica orizzontale, per esempio, il parametro di riferimento non è il tempo ma l’usura, esattamente come negli pneumatici dei veicoli la sostituzione è associata all’utilizzo e non alla variabile tempo. Le manutenzioni sono in relazione anche alle tipologie dei materiali scelti, alle modifiche nella gestione degli spazi produttivi o di stoccaggio e molto altro”, conclude Merlo.
Come in tutti i settori è utile e necessario prevedere un piano manutentivo che valuti lo stato dell’arte ogni anno.
La manutenzione degli impianti non è da considerarsi come mera sostituzione o rifacimento dell’esistente ma momento di aggiornamento e rettifica.
Nelle aziende come nelle logistiche gli spazi e le regole di comportamento possono cambiare frequentemente: la segnaletica è, dunque, lo strumento principale di gestione di tali cambiamenti.
Per saperne di più visita il sito www.itersegnaletica.com