Essere etichettati è qualcosa che certo dà fastidio alle persone.
Discorso diverso per gli oggetti da ordinare, taggare, immagazzinare.
Finlogic è in questo settore una delle aziende leader in Italia (e non solo), con un fatturato da oltre 20 milioni di euro.
A fare il punto sul tema dell’etichettatura intelligente è Dino Natale, presidente e amministratore delegato della società, dalle colonne di industriaitaliana.
“I sistemi Rfid assicurano in una molteplicità di scenari applicativi il monitoraggio delle merci nel corso della loro movimentazione, così come la loro immediata reperibilità all’interno dei punti di stoccaggio”, spiega Natale. Parliamo di un mercato da oltre 700 milioni di euro, ma che in Italia, come purtroppo spesso capita, è ancora frammentato.
Eppure gran parte delle realtà industriali e non hanno la necessità di tracciare non solo i prodotti, ma anche i semilavorati (se non direttamente la materia prima).
“In questo modo il cliente ha la possibilità di velocizzare il processo di individuazione di un prodotto-scaffale senza andare fisicamente a cercarlo ed evita gli errori nel prelevare e nella preparazione della merce in uscita. Ciò facilita enormemente la gestione dell’inventario del magazzino”.
Infine la tecnologia Rfid può essere vista come una forma di tutela verso il Made in Italy, come un alleato per combattere la contraffazione.
“I sistemi di riconoscibilità e tracciabilità abbinati alla tecnologia Rfid sarebbero ideali per la difesa del marchio Made in Italy, soprattutto per quanto riguarda il settore della moda e del lusso”, sostiene Natale.