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Presentata dal Boston Consulting Group la ricerca “The digital imperative in freight forwarding”
La digitalizzazione nello shipping vede oltre 130 miliardi di dollari di investimenti l’anno


Trend

Le spedizioni alla prova del digitale nella logistica per l’e-commerce: evolversi o estinguersi?

3 Dicembre 2018

Evolversi o estinguersi. È la legge della natura, ma anche del mercato, del business.
A dirlo è il Boston Consulting Group nella sua ricerca “The digital imperative in freight forwarding”.

Tra le righe del testo si intravede un messaggio rivolto a chi non ha ancora digitalizzato i processi e le attività logistiche delle proprie imprese di spedizioni.
Mail, fax, documenti cartacei: tutte soluzioni comunicative ormai sorpassate che se non sostituite con altre più all’avanguardia potranno contribuire all’estinzione di migliaia di aziende troppo “vecchio stampo”.

Lo studio, ha poi analizzato i nuovi modelli di operatore: da start-up come Freightos e Flexport che offrono piattaforme digitali che migliorano e velocizzano l’esperienza del cliente, ai giganti Maersk e Kuehne+Nagel, che stanno incubando nuovi progetti per digitalizzare i servizi di trasporto e spedizioni.

Ci sono poi i vettori e gli integrator, che rispettivamente puntano a evitare le intermediazioni degli spedizionieri e a tenere sotto controllo la catena logistica dei prodotti.

Si tratta di un mercato, quello dell’innovazione, che muove investimenti pari a qualcosa come 130 miliardi di dollari l’anno, mentre dal 2012 al 2017 sono stati 3,3 i miliardi di dollari investiti in start-up che offrono servizi digitali nel mondo dello shipping e della logistica.





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