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Parcheggi intelligenti: si parla di integrazione tra tecnologie e gestione della mobilità urbana

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23 Novembre 2017

Parcheggi intelligenti: si parla di integrazione tra tecnologie e gestione della mobilità urbana

In città, dove gli spazi per la sosta sono sempre di meno e si pagano sempre di più, il parcheggio è l’incubo di tutti gli automobilisti.
Ma la questione dei parcheggi meriterebbe di essere affrontata in maniera più sistematica e all’interno di un quadro più ampio di pianificazione della mobilità urbana.

Se consideriamo, ad esempio, che il 30–40% del traffico in città è generato dai veicoli che stanno cercando parcheggio, sarà possibile ridurre una buona parte di questo traffico parassitario (e l’inquinamento che genera) se saremo in grado di indirizzare l’automobilista verso il posto disponibile.

La tecnologia è già qui, dobbiamo solo applicarla

A San Francisco e nel quartiere londinese di Westminster è partita la prima sperimentazione dello smart parking che sfrutta sensori wireless inseriti sotto l’asfalto e tramite un’app sono in grado di comunicare agli automobilisti dove si trovano i parcheggi liberi e guidarli verso di essi.
Sempre tramite la app, gli automobilisti possono pagare una tariffa più corretta per il parcheggio e prolungare la sosta.
Per fare un esempio concreto, SFPark, attivo a San Francisco dal 2011, è costato 20 milioni di dollari, ma ha ridotto il traffico parassitario del 50%, garantendo comunque un tasso di occupazione delle strisce blu tra il 60 e l’80%.

Kapsch TrafficCom sta già promuovendo progetti in questa linea negli Stati Uniti, dove nel 2015 ha acquisito Streetline, una delle aziende più innovative al mondo nel campo delle soluzioni di parcheggio intelligente inserendo sensori in diversi stalli di parcheggio che, attraverso la visione artificiale, rilevano gli spazi liberi e avvisano gli autisti tramite una app mobile.
Si stima che grazie a questa tecnologia il traffico cittadino potrà essere ridotto del 20%.

Kapsch è già attiva in questo settore anche in Italia.
È partita con una sperimentazione all’interno del progetto Torino Living Lab che prevede il test di un sistema di monitoraggio dello stato di occupazione dei parcheggi per disabili e per il carico–scarico merci ed estenderà presto le attività a città di 50⁄60.000 abitanti.

Non solo parcheggi, ma anche circolazione

Inoltre, è altrettanto importante che le auto circolino in modo rapido e senza interruzioni da un punto all’altro della città.
Per questo motivo, i parcheggi vanno pensati all’interno delle politiche di pianificazione e controllo della mobilità urbana e le soluzioni di smart parking possono e devono essere integrate in altre soluzioni di ITS (Intelligent Transportation System) come i sistemi di pagamento della congestion charge, per il controllo degli accessi a zone a traffico limitato o per la gestione intelligente del traffico.

Queste ultime oggi sono diventate molto sofisticate: adeguano il traffico in tempo reale in base ai dati forniti dai semafori agli incroci e prevedono con circa mezz’ora in anticipo quando si verificherà un incidente che potrà generare un ingorgo e, attraverso l’ottimizzazione del traffico, eliminano tale evenienza.
È stato stimato che, ottimizzando solo il 2% del traffico, si è in grado di eliminare quasi tutto l’ingorgo.

Parola d’ordine: integrazione.
Chi pianifica le politiche di mobilità e parcheggio delle smart cities dovrebbe lavorare in questa direzione.
Le numerose città che si apprestano ad adottare soluzione di smart parking dovrebbero concentrarsi su tecnologie che possono essere facilmente integrate negli altri sistemi per la gestione della mobilità cittadina.





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