Linde Material Handling, in collaborazione con il Fraunhofer Institute for Building Physics (IBP), ha sviluppato una metodologia scientifica con la quale stimare globalmente l’impatto ambientale dei suoi carrelli elevatori e macchine da magazzino considerando l’intero ciclo di vita dei prodotti.
In base a questo, le valutazioni del ciclo di vita (LCA) sono state condotte sulle sette più importanti serie.
Sia la metodologia sia il risultato LCA sono stati approvati e certificati con ispezioni tecniche dell’autorità TÜV Rheinland.
Jörg Schlösser, managing director del TÜV Rheinland LGA Products GmbH, ha ufficialmente presentato i certificati TÜV a Theodor Maurer, CEO di Linde Material Handling, in occasione dell’evento World of Material Handling organizzato a Mainz nel mese di maggio.
“Al lancio di ogni nuova serie di carrelli lottiamo per la sostenibilità ambientale ed economica dei nostri prodotti” ha sottolineato Maurer al momento della consegna dei certificati.
“Adesso abbiamo lo strumento a portata di mano, esaminato da un istituto indipendente, per aiutarci a perseguire in modo ancora più efficiente e mirato il nostro obiettivo.
Inoltre, con l’analisi LCA possiamo mostrare ai nostri clienti come l’uso dei nostri veicoli influisce sulla loro valutazione ambientale“.
Come Schlösser ha sottolineato: “Le attuali aziende mondiali dovrebbero sempre considerare l’impatto ambientale del loro comportamento.
Di conseguenza, è lodevole che Linde Material Handling non è solo attenta alla sostenibilità, ma punta anche a numerose misure di trasparenza grazie all’ottenimento di certificazioni imparziali e indipendenti“.
Valutazione con approccio globale
Basato sul “Life Cycle Engineering” secondo ISO 14040 e 14044, è possibile registrare e valutare l’impatto ambientale dei carrelli termici, dei carrelli elettrici, dei retrattili, dei transpallet e degli stoccatori, come pure dei commissionatori e dei trattori.
L’approccio metodologico di Linde Material Handling è esaustivo per due ragioni: è focalizzato sulla valutazione globale del ciclo di vita del veicolo partendo dall’estrazione di materiali grezzi e guardando ad ogni singolo particolare, continuando con il trasporto e l’utilizzo, manutenzione inclusa, e concludendo con il riciclo dei componenti.
La seconda ragione è che Linde Material Handling non considera in quest’analisi soltanto le emissioni di CO2 ma tutti gli aspetti ambientali, come la formazione dell’ozono, l’inquinamento dell’acqua, l’acidificazione della terra, l’utilizzo dell’energia primaria e gli effetti del gas serra.
La valutazione del ciclo di vita come strumento di controllo
Il reparto Life Cycle Engineering di Fraunhofer IBP supporta la valutazione della sostenibilità di Linde MH, utilizzando per esempio un software e un sistema di database attraverso cui complessi modelli di sistema possono essere visualizzati e valutati su basi scientifiche.
L’obiettivo è quello di prendere in considerazione i risultati ottenuti con LCA durante i processi di progettazione e sviluppo in modo da implementare obiettivi specifici nella generazione futura di carrelli.
Inoltre l’impatto ambientale dei cambiamenti tecnologici, come l’uso di batterie agli ioni di litio, può essere simulato e testato.
Il metodo certificato TÜV permette anche di valutare il ciclo di vita di altri gruppi di prodotti, configurazioni speciali e singoli prodotti per soddisfare le specifiche esigenze dei clienti.
“Anche se una parte importante dell’impatto ambientale aumenta durante l’utilizzo, l’analisi delle fasi di ingegnerizzazione del carrello fornisce informazioni importanti su come far diventare il processo di produzione il più energeticamente efficiente ed ecologico” ha dichiarato Holger Hoppe, responsabile del reparto Sustainability Management presso Linde Material Handling.
In conclusione, Ralf Dingeldein, responsabile della divisione New Vehicles, ha sottolineato: “Vogliamo occupare un ruolo principale non solo per quanto riguarda l’efficienza dei nostri veicoli, ma vogliamo essere leader anche nella sicurezza sul posto di lavoro, nella sostenibilità ambientale e in tema di salute dei lavoratori“.