È stata condotta da DNV GL – società che offre servizi di assurance e di gestione del rischio a livello globale – la nuova indagine internazionale, che riporta come le aziende affrontino il tema della sostenibilità della supply chain.
Lo studio, effettuato in collaborazione con il supporto dell’Istituto di ricerca GFK Eurisko, si è rivelato utile per capire quanto sia maturato il loro approccio rispetto al 2014, anno in cui è stata pubblicata una prima ricerca sull’argomento.
L’indagine ha visto la partecipazione anche di Sedex (Supplier Ethical Data Exchange), associazione senza scopo di lucro che gestisce la più grande piattaforma collaborativa al mondo per la condivisione di dati sull’approvvigionamento responsabile nelle catene di fornitura.
“In questi anni il contesto nel quale le imprese si trovano a dover gestire le loro supply chain è molto cambiato – spiega Luca Crisciotti, CEO di DNV GL – Business Assurance – Il crescente numero di leggi e regolamenti e le molteplici iniziative in favore della sostenibilità – come l’accordo di Parigi, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati delle Nazioni Unite per esempio o, ancora, la pubblicazione della nuova norma ISO 20400 sull’approvvigionamento sostenibile – hanno ridefinito il quadro operativo e contribuito a sensibilizzare le imprese sull’importanza di una gestione sostenibile dalla supply chain”.
In linea con quanto avviene nel resto del mondo, anche per quanto riguarda l’Italia l’attenzione è alta: per oltre 9 aziende su 10 la sostenibilità è un aspetto tenuto in considerazione nelle decisioni di acquisto, in misura “molto rilevante” per un’impresa su tre.
Il 77% delle imprese italiane, contro una media globale dell’86%, è stata oggetto di pressioni per dimostrare la sostenibilità della propria supply chain.
Per otto imprese su dieci il maggiore flusso di pressione viene direttamente dai clienti, che si rivelano il gruppo di stakeholder con il maggiore peso in materia di sostenibilità della filiera.
A distanza, tra i fattori che risultano più incisivi, seguono, con il 43%, le policy interne e le decisioni del top management.
Con il 32%, la conformità a leggi e normative vigenti.
Nei prossimi tre anni le aziende italiane continueranno a lavorare sulla sostenibilità delle supply
chain, circa otto aziende su dieci infatti si aspettano una maggiore e crescente pressione da parte di una molteplicità di stakeholder.
Il 44% degli intervistati italiani dichiara di voler investire in sostenibilità della supply chain in misura maggiore di quanto avvenga oggi.
Il 67% delle imprese del Bel Paese confida di effettuare almeno un’azione per migliorare la sostenibilità della propria filiera entro i prossimi tre anni.
Inoltre il 40% dei partecipanti prevede di richiedere ai propri fornitori l’invio di dati e informazioni, il 34% prevede l’implementazione e la comunicazione di policy di sostenibilità, mentre il 25% intraprenderà un audit su alcuni fornitori anche ingaggiando terze parti indipendenti.