“Le sanzioni imposte dalla Russia sulle merci europee ci sono già costate circa 2 miliardi di euro, solo alle aziende italiane della logistica”.
Sono queste le parole che Carlo Mearelli, presidente di Assologistica, esprime in un’intervista rilasciata al Sole24ore.
“Dall’inizio della crisi, le nostre imprese hanno già subito una flessione media del 7% per mancato trasferimento di merce, pari appunto a una cifra fra 1,5 e 2 miliardi di euro”.
Per questo motivo si chiede alla politica di “agire considerando anche le ragione dell’economia e la prospettiva delle imprese, in termini di fatturati e posti di lavoro”.
Se finora le sanzioni a Mosca sono costate circa 2 miliardi di euro alle aziende italiane della logistica, è l’agroalimentare – duramente colpito dal blocco dell’import decretato da Putin – a pagare il conto più salato, con un mancato introito superiore ai 2 miliardi di euro.
Tanto più che gli aiuti europei sono agli sgoccioli.
Anche Copagri ha chiesto il riparto degli aiuti all’ortofrutta su basi rispondenti alle diverse realtà europee.
«Le richieste dei produttori polacchi si avvicinano alla totalità delle risorse disponibili? Per la Copagri la cosa è semplicemente inammissibile».
Un tasto su cui ha battuto anche Coldiretti, secondo cui lo stop agli aiuti per l’ortofrutta colpita dall’embargo deciso dalla Russia penalizza l’Italia, che è leader europeo nella produzione di ortofrutta.