Per la prima volta dal 2009, la crescita del fatturato complessivo della Contract Logistics ha subito una battuta d’arresto, registrando una calo del 2,3% in termini reali rispetto al 2011.
Nonostante il fatturato complessivo del settore sia aumentato da 71,2 miliardi di euro nel 2009 a 77,3 miliardi nel 2012 (rispettivamente del +8,5% in termini nominali e del +1,2% in termini reali), la forte pressione sulle tariffe da parte dei committenti, la difficoltà dei consumi in Italia e la contrazione dei flussi fisici hanno condizionato negativamente il mercato della logistica conto terzi.
In questo scenario sempre più aziende hanno fatto ricorso all’outsourcing dei servizi di logistica per ottimizzare il processo e creare valore: la terziarizzazione è passata dal 36,4% del 2009 al 39,1% nel 2012.
Si confermano vincenti nuovi approcci alla logistica che richiedono maggiori sinergie tra aziende committenti, fornitori di tecnologia e fornitori di servizi logistici al fine di implementare sistemi innovativi e produrre migliori risultati anche in termini economici.
Le previsioni per il fatturato del 2014-2015 sembrano comunque mostrare un trend positivo: grazie anche all’incremento dei processi logistici nell’export si prevede di raggiungere un fatturato di 81 miliardi di euro nel 2015, +0,9% in termini reali rispetto al 2014 (79 miliardi di euro).
È ciò che emerge dalla Ricerca dell’Osservatorio Contract Logistics, promosso dalla ‘School of Management’ del Politecnico di Milano, in collaborazione con Assologistica, presentata ieri 6 novembre al convegno “Outsourcing della Logistica: tra falsi miti e creazione di valore”.
“Bisogna anzitutto sfatare il falso mito che si terziarizza la logistica solo per variabilizzare e ridurre i costi in quanto attività semplici.
In realtà si terziarizza per avere vantaggio competitivo“, spiega Gino Marchet, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics della School of Management del Politecnico di Milano.
“Esistono approcci in grado di generare valore che si basano su economie di scala, apprendimento, innovazione di processi e governo dei flussi, e che permettono di trasformare la struttura di costo-servizio dei processi logistici, ossia ridurre i costi e migliorare il servizio”.