Bocciato dal Consiglio Comunale pochi giorni fa il piano di ampliamento della Fercam a Sommacampagna.
Crisi economica e tutela del territorio, sviluppo e rischio delocalizzazione, nuove assunzioni e consumo della campagna sembrano essere per sommi capi le cause di questa scelta.
Tale decisione toglie al primo gruppo italiano di logistica e trasporti (ferrovia e camion) la possibilità di allargarsi, investendo oltre 10 milioni di euro sul territorio del nord-est e creando nuovi posti di lavoro.
L’iter progettuale è iniziato nel 2006 subendo diversi rallentamenti proprio a causa dei quali Thomas Baumgartner, Ad di Fercam, sbotta: «In periodo di crisi un’azienda vuole investire milioni di euro sul territorio e assumere, e non le si permette di farlo».
Il Comune ha posto contro il progetto ragioni di tutela ambientale, di traffico e di tornaconto per il territorio: il capannone avrebbe un notevole impatto e l’ampliamento non porterebbe vantaggi al paese.
L’unico aspetto positivo – le nuove assunzioni – non avrebbe garanzie sufficienti, secondo il vicesindaco delegato all’urbanistica Giandomenico Allegri.
Un accordo trovato tra Comune e Fercam, nel 2013, prevedeva che l’azienda si impegnasse ad assumere 50 persone sul territorio.
Fercam ha accettato assicurando i posti di lavoro, ma con qualsiasi tipologia di contratto (non per forza a tempo indeterminato) e per due anni dalla fine della costruzione dello stabile.
Ma su questi punti, secondo l’Amministrazione, occorre lavorare ancora.