Meno camion verso Mosca e gli autisti sono costretti a fare un percorso più lungo, passando da Nord, per evitare i territori più caldi.
È quanto denuncia la Camera di Commercio della Regione Liguria, alla luce dell’embargo imposto nell’ambito del comparto agroalimentare dal Presidente Putin che, però, potrebbe avere ricadute pesanti anche in altri comparti strategici per la regione, che esporta in Russia per un valore complessivo di 96milioni di euro.
Adesso i numeri sono praticamente triplicati ed è anche per questo che i tanti operatori commerciali del territorio, dei settori più svariati, che fanno affari con Mosca, guardano con un po’ di preoccupazione all’embargo.
“In parte è una questione di scarsa conoscenza rispetto alle restrizioni che sono state imposte» osserva Massimo Giacchetta, presidente del World Trade Center, l’ufficio della Camera di Commercio che si occupa dell’internazionalizzazione delle imprese del territorio.
E poi c’è il fatto che, a detta di alcuni operatori, l’attenzione del Cremlino si starebbe concentrando su settori dell’economia più strategici in questo momento, come l’industria bellica, mentre le sovvenzioni all’agricoltura e all’ambiente sarebbero crollate, con il possibile rischio di stop alle ordinazioni.
E c’è anche chi teme di trovarsi i costi della logistica moltiplicati.