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Ecodom: raccolte 71 mila tonnellate di elettrodomestici scartati.
Una contrazione dell'1,39% rispetto al 2012. Ma il calo del prezzo delle materie prime rende meno interessante lo smaltimento parallelo per le ecomafie.


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Ecodom: raccolte 71 mila tonnellate di elettrodomestici scartati.

22 Maggio 2014

Premessa


Grazie alle corrette modalità di trattamento adottate da Ecodom – il principale Consorzio in Italia per quantità di RAEE gestiti – nel 2013 si è evitata l’immissione in atmosfera di circa 856.000 tonnellate di CO2 e sono state reinserite nei processi produttivi oltre 62.300 tonnellate di materie prime riciclate, con un risparmio energetico di più di 270.000 Giga Joule.

Il recupero nella seconda parte del 2013 è dovuto a due cause, secondo Ecodom: il maggior numero di punti di prelievo assegnati al consorzio (in totale 4.277), e la diminuzione del valore delle materie prime contenute nei Raee, divenute quindi meno interessanti per il mercato parallelo, che in molti casi effettua un trattamento non corretto dal punto di vista ambientale o addirittura trova l’interesse delle ecomafie, come sottolineato lo scorso marzo alla presentazione del sesto Rapporto annuale del Centro di coordinamento Raee in cui è stato diffuso anche il dossier sui “pirati dei Raee”, realizzato insieme a Legambiente.

Al primo posto c’è il ferro (con 42.287 tonnellate recuperate, equivalenti a circa 6 Tour Eiffel); al secondo posto la plastica (con 7.486 tonnellate, pari a quelle necessarie per produrre 6 miliardi di mattoncini delle costruzioni giocattolo), seguita da alluminio (con 2.058 tonnellate, pari a quelle utili per realizzare 105 milioni di lattine da 33 cl) e rame (con 1.658 tonnellate, equivalenti a quelle necessarie per produrre un cavo lungo da Milano a Mosca): questi alcuni dei risultati del Rapporto di Sostenibilità 2013, realizzato da Ecodom e presentato il 20 maggio a Roma alla presenza di Gunter Pauli, economista belga di fama internazionale e fondatore di Zeri (Zero Emissions Research Initiative), e di altri autorevoli rappresentanti del mondo politico, istituzionale e industriale, che si sono confrontati su come si possa costruire un’economia capace di usare in modo efficiente le risorse, ridurre la produzione di scarti e le emissioni inquinanti, al fine di disaccoppiare crescita e inquinamento.

Il risultato annuale presentato – che registra una lieve flessione rispetto all’anno precedente (-1,39%) – è la conseguenza di due semestri in contrasto fra loro: il primo (gennaio/giugno) ha mostrato una forte contrazione (circa il 16%) rispetto al 2012, mentre il secondo ha quasi totalmente recuperato tale flessione.

Grazie alla qualità dei processi di trattamento utilizzati, nel 2013 Ecodom ha recuperato 62.312 tonnellate di materie prime seconde, che sono state reinserite nei processi produttivi: un ulteriore miglioramento, rispetto ai due anni precedenti, nei tassi di riciclo di tutti i Raggruppamenti gestiti, che complessivamente hanno raggiunto una percentuale dell’87,8%.
Nel dettaglio, 28.977 tonnellate per il Raggruppamento R1, 32.883 per R2 e 452 per R4.


La prospettiva: una vera e propria economia del riciclo


“Anche nel 2013, anno in cui è iniziato in Italia l’iter di recepimento della nuova Direttiva europea sui RAEE – afferma Alberto Borroni, Presidente di Ecodom – il nostro Consorzio ha lavorato strenuamente per cercare di migliorare l’efficienza nella gestione dei RAEE, riuscendo a mantenere a zero i contributi chiesti ai produttori e, di conseguenza, ai consumatori“.

“Oggi – conclude Borroni – il nostro auspicio è che si riesca a costruire una vera e propria economia del riciclo, favorendo una migliore simbiosi industriale, un sistema in cui le materie prime scartate come rifiuti possano essere riutilizzate, come risorse, da altre industrie.

È questo il sentiero lungo il quale Ecodom vuole camminare, per contribuire a creare un’economia a bassa intensità di carbonio, che riesca a disaccoppiare la crescita dall’uso delle materie prime, dall’emissione di gas che alterano il clima e, più in generale, dall’inquinamento”.

Grazie al processo di trattamento realizzato dagli impianti selezionati da Ecodom, nel 2013 si è evitata l’immissione in atmosfera di 856.014 tonnellate di anidride carbonica (CO2), una quantità pari a quella che verrebbe assorbita in un anno da un bosco esteso quanto la provincia di Rimini (867 KMQ).

L’energia risparmiata grazie al riciclo di materie prime seconde dai RAEE trattati da Ecodom è stata di 270.170 GJ, pari al consumo energetico annuo di una città di 64.000 abitanti (come per esempio Carrara) o equivalente a quella necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico della città di Milano (con 1.262.101 abitanti) per oltre 2 settimane.

Nel Rapporto di Sostenibilità, come si legge, se tutti i RAEE dei Raggruppamenti R1 e R2 generati ogni anno in Italia fossero trattati con un livello di qualità analogo a quello ottenuto da Ecodom, il nostro Paese potrebbe avere, sia in termini di risparmio energetico che di minori emissioni di gas serra, un beneficio ambientale quasi quattro volte superiore a quello attuale.


Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna sul podio


A livello territoriale, in base ai RAEE gestiti da Ecodom, è risultata ancora una volta la Lombardia la regione più virtuosa: 13.960 tonnellate di apparecchiature trattate, con un risparmio di oltre 14.000.000 kWh di energia elettrica e più di 140.000 tonnellate di CO2 non immesse nell’atmosfera.
Al secondo posto della speciale graduatoria delle regioni virtuose stilata da Ecodom la Toscana, con 7.193 tonnellate di RAEE gestiti e al terzo posto l’Emilia Romagna, con 7.161 tonnellate.
Fanalino di coda il Molise (con 151 tonnellate), preceduto da Basilicata (270 tonnellate) e Valle d’Aosta (383 tonnellate).





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