Outsourcing
22 Aprile 2014
La rinascita di Taranto passa per una nuova politica industriale incentrata sul settore aerospaziale.
E’, infatti, di questi giorni la notizia di una ristrutturazione del polo industriale di Alenia-Aermacchi, con l’integrazione di aeroporto e porto per farne non solo una piattaforma logistica per il trasporto cargo, ma per agevolare nuovi fitti investimenti nell’aerospazio a cominciare dagli aerei a pilotaggio remoto.
Il progetto messo in campo da Regione Puglia e Aeroporti di Puglia (Adp), la società pubblica che gestisce gli scali pugliesi, interessa l’area tra Grottaglie e Taranto, comuni divisi da una ventina di chilometri.
A Grottaglie ci sono l’Alenia-Aermacchi e l’aeroporto; a Taranto, invece, il porto col terminal container e la nuova piattaforma logistica.
Aerospazio, trasporti cargo, “test bed” per aerei a pilotaggio remoto: queste quindi le parole chiave per il futuro dell’aeroporto di Grottaglie.
Il tema dello sviluppo industriale su scala europea, seguendo le linee guida del programma europeo Horizon 2020, è stato commentato positivamente dall’Amministratore unico di AdP Giuseppe Acierno, nel corso dell’incontro avvenuto pochi giorni fa in cui è stato presentato il progetto: “Riteniamo che qui ci sia molto da fare, che ci sia una richiesta del mercato europeo che qualifica la realizzazione di un’infrastruttura e dall’altro lato offre la possibilità di sostenere un percorso di crescita dell’industria nazionale che, in infrastrutture di questo tipo, trova l’occasione di realizzare nuove soluzioni tecnologiche, divenendo così più competitiva”.
All’incontro, organizzato da Aeroporti di Puglia e dal Centro Studi Demetra, dal titolo “Taranto – Grottaglie Airport Test Bed”, hanno partecipato i vertici della Regione Puglia.
Hanno preso parte anche i rappresentanti di Aeroporti di Puglia, Enac, Enav, Ministero dei Trasporti e della Difesa, Finmeccanica, Alenia Aermacchi, Centro Studi Demetra, Distretto Aerospaziale Pugliese ed altre società coinvolte nel progetto.