Premessa
Le calamità naturali, come i terremoti, i cicloni e le inondazioni hanno conseguenze devastanti e spesso i governi, l’esercito e le organizzazioni umanitarie mobilitate per intervenire nell’emergenza si scontrano con grandi difficoltà.
Le aziende logistiche possono avere un ruolo fondamentale di supporto per le azioni umanitarie, ai fini della pianificazione di una corretta coordinazione degli aiuti e della distribuzione di beni e servizi.
Nel 2004, lo tsunami in Asia aveva fatto emergere proprio queste difficoltà ed è maturata l’occasione per un confronto tra i membri del World Economic Forum allo scopo di discutere sulle operazioni necessarie in caso di calamità e trovare un modo per integrare efficacemente le risorse nel sistema degli aiuti umanitari.
Purtroppo i differenti interessi non hanno portato ad una soluzione comune, ma quattro grandi aziende – Agility, AP Möller-Maersk, TNT e UPS – hanno cominciato proprio in quell’occasione a ricercare soluzioni per sviluppare azioni di supporto in caso di emergenza, rendendosi conto di poter giocare un ruolo fondamentale soprattutto condividendo le competenze e le capacità dei loro uffici locali.
Così è nato il Logistics Emergency Team, che grazie a meccanismi concordati e forti relazioni con il Global Logistics Cluster delle Nazioni Unite, guidato dal Programma alimentare mondiale – WFP, fornisce le proprie competenze per azioni di supporto grazie a specialisti del settore, come coordinatori aeroportuali, gestori aeroportuali e responsabili di magazzino; servizi di logistica, ad esempio per il trasporto aereo e la gestione doganale; e infine strumenti per il settore, come magazzini, camion e carrelli elevatori.
Grazie a questa squadra, tra il 2008 e il 2012 è stato possibile intervenire in Mozambico, nel Myanmar, ad Haiti, nelle Filippine, in Indonesia, in Pakistan e in Cile.
Dal 2004, il Logistics Emergency Team ha stabilito dei criteri chiari per le operazioni di intervento, ricordati durante il meeting di dicembre del 2011, al quale hanno partecipato i responsabili delle aziende coinvolte, oltre a Lucien Jaggi dell’ufficio logistico del World Food Programme, Matteo Perrone, del Global Logistics Cluster Officer di WFP, e Sean Doherty, a capo del settore Logistics & Transport Industries del World Economic Forum.
I criteri condivisi dalle aziende prevedono che queste contribuiscano attraverso competenze fondamentali su un base pro-bono, e che intervengano solo su richiesta da parte del Logistics Cluster per dare supporto alle operazioni umanitarie in caso di una calamità naturale che interessi più di 500.000 persone.
Quando avviene una calamità di questo tipo, l’ufficio centrale del WFP, in questo caso a Roma, manda una richiesta ufficiale di intervento alle aziende che fanno parte del Logistics Emergency Team.
Ogni membro del team procede a mettersi in contatto con le sezioni locali per valutare la loro disponibilità nel dare supporto alle operazioni umanitarie.
Le aziende, sfruttando i propri canali commerciali, possono rendere le operazioni più veloci e più efficaci.
Una volta presa la decisione di intervenire, il piano viene discusso con il rispettivo rappresentante, poi le operazioni concrete si svolgono secondo una tempistica che va dalle tre alle sei settimane.
Nel caso fossero necessari ulteriori interventi, si procede ad un’ulteriore richiesta, come nel caso della prima.
Infine, a conclusione dell’intervento della squadra, ogni membro locale designato per questo compito manda un report all’ufficio centrale del WFP.
Nel 2008, il gruppo per la logistica d’emergenza è intervenuto nelle operazioni di supporto a seguito del ciclone in Myanmar.
Grazie ai partner della squadra di intervento, è stato possibile rendere più efficienti e veloci le operazioni di spedizione cargo, affinché i beni necessari raggiungessero un milione e mezzo di persone.
Sempre nel 2008, il gruppo è stato coinvolto per l’emergenza a seguito dell’inondazione ad Haiti e, l’anno successivo, per quella nelle Filippine.
In questo caso la squadra ha fornito specialisti della logistica, strumenti e servizi di trasporto.
A ottobre del 2009, il Logistics Emergency Team è stato coinvolto per assistere le operazioni del World Food Programme dopo il terremoto in Indonesia, fornendo risorse locali nella gestione dei magazzini per la raccolta del cibo e dei trasporti.
A gennaio del 2010, a seguito del terremoto in Cile, il team d’emergenza è stato coinvolto per dare un supporto dal punto di vista logistico e per i cargo aerei umanitari.
A settembre del 2010, la squadra è intervenuta per aiutare gli interventi a seguito dell’inondazione avvenuta in Pakistan, fornendo dieci camion per due mesi, spazi per lo stoccaggio, 14 membri del personale, 747 ponti aerei per 110 tonnellate di cibo, 100 container per il trasporto marittimo, 750 pallet e 2 carrelli elevatori.
Il gruppo è intervenuto anche durante l’epidemia di colera di Haiti del 2010, e a seguito del terremoto e dello Tsunami in Giappone a marzo del 2011.
In questo caso la squadra non è stata formalmente attivata, ma ha contribuito alle operazioni di intervento attraverso il proprio personale, operazioni di sdoganamento, di magazzinaggio, e di trasporto sia terrestre che via mare.
A luglio del 2011, durante la carestia che ha colpito l’Africa dell’Est, il Logistics Emergency Team è stato attivato in aiuto al World Food Programme, fornendo un ponte aereo per il trasporto di oltre 150 tonnellate di cibo.