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RAEE: Ecodom, Rapporto di Sostenibilità 2012.
I dati relativi al 2012 sulla gestione, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti RAEE.


Outsourcing

Ecodom: Rapporto di sostenibilità 2012.

1 Luglio 2013

Premessa


Lo aspettavamo (Ecodom: verso il Rapporto di sostenibilità 2012), ed ora è arrivato.
Il Rapporto di Sostenibilità 2012 di Ecodom – Consorzio Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici – è stato presentato e i dati raccolti per l’anno 2012 sulla cultura della raccolta dei RAEE, i rifiuti elettronici come tv, telefonini, pc, purtroppo non sono dei migliori.

Dopo cinque anni di crescita, infatti, c’è stata una battuta d’arresto, non determinabile unicamente alla diminuzione di vendita. Anzi, la causa principale di questa inversione di tendenza è dovuta al fenomeno della sottrazione di RAEE dal ciclo legale di gestione di questi rifiuti.

Ben 700.000 tonnellate di rifiuti elettronici vengono sottratte al circuito del recupero da soggetti interessati al valore economico delle materie prime come rame, ferro e alluminio, determinando una contrazione nella gestione dei RAEE autorizzata dell’8,5% rispetto al 2011 (da 260.000 tonnellate a 238.000).
Ma, nonostante l’illegalità, l’impegno di Ecodom è confermato dalle cifre relative al 2012: 72.000 tonnellate di rifiuti elettronici gestite da Ecodom nell’anno preso in esame, confermandosi il primo Sistema Collettivo italiano per quantità di RAEE trattati. A livello regionale è la Lombardia a vincere il podio nella classifica delle regioni più virtuose.

2012: un anno difficile

Se i RAEE che ogni anno sfuggono al Sistema “formale” fossero stati gestiti con gli stessi standard di qualità di trattamento adottati dai fornitori di Ecodom, le emissioni di Co2 in atmosfera si sarebbero ridotte di 1,8 milioni di tonnellate.
Questo è solo uno degli aspetti che emergono dal quinto Rapporto di Sostenibilità di Ecodom, che per la prima volta mette a confronto due realtà: il Modello del Sistema RAEE italiano e il Modello del Sistema RAEE italiano con prestazioni Ecodom.

Una recente indagine effettuata per Ecodom dalla United Nation University – UNU – in collaborazione con l’Istituto Ipsos e il Politecnico di Milano, ha evidenziato come la quantità di apparecchiature elettroniche “intercettate” dal nostro sistema sia in realtà soltanto un quarto dei RAEE che vengono generati ogni anno.

Dove finiscono i rifiuti restanti? Vengono intercettati da soggetti diversi, dando vita ai cosiddetti flussi di RAEE “complementari”, che rappresentano una seria minaccia ambientale.


Il messaggio che Ecodom vuole trasmettere è che adottando gli standard condivisi si può battere questo fenomeno, in cui l’illegalità sembra essersi impadronita di questo tipo di rifiuti sottraendoli alla corretta gestione.
Riportare la diminuzione della raccolta dei RAEE a livello nazionale unicamente al calo delle vendite di nuove AEE non esaurisce le cause della battuta d’arresto, come testimonia il presidente di Ecodom Paolo Zocco, dichiarando che il mercato è in calo del 5%, ma i flussi di raccolta sono calati del 17%.

Il problema degli operatori non autorizzati sta quindi influenzando un campo, quello della gestione dei rifiuti RAEE, che ha un peso rilevante sull’impatto ambientale.
Ecodom vuole quindi dimostrare come, grazie alle corrette modalità di trattamento adottate dal Consorzio, si possa diminuire notevolmente l’immissione in atmosfera di sostanze inquinanti.
Anche a fronte delle disposizioni europee (Direttiva 2012/19/UE) in merito alla riduzione dell’inquinamento.

“Abbiamo davanti a noi un periodo molto interessante – ha detto Zocco – che è quello dell’implementazione della nuova direttiva europea in Italia: occasione unica per poter creare finalmente una legge che ci permetta in maniera più semplice ed efficiente di gestire i RAEE in Italia”.

Ecodom: performance ambientale

Nel 2012 Ecodom ha effettuato 32.400 ritiri presso circa 3.600 Centri di Raccolta sull’intero territorio nazionale, con un livello di puntualità del 99,9%.
In particolare sono state gestite 71.953 tonnellate di RAEE dei Raggruppamenti R1, R2 ed R3: 35.931 tonnellate di R1 (elettrodomestici del freddo e del clima, come frigoriferi, congelatori, condizionatori), 35.690 tonnellate di R2 (grandi bianchi, come lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni, scalda-acqua), e 332 tonnellate di R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica, apparecchi di illuminazione), evitando l’immissione di 790.838 tonnellate di Co2 e risparmiando 272.215 Giga Joule di energia.

Sono state recuperare circa 62.000 tonnellate di materie prime seconde, dal ferro (oltre 44.000 tonnellate), alla plastica (7.000 tonnellate), dal rame (2.000 tonnellate) all’alluminio (1.700 tonnellate).
La diminuzione delle quantità gestite negli ultimi tre anni è stata del 14,9% per quanto riguarda gli R1 e del 19,8% per gli R2. Mentre per il riciclo le percentuali sono stabili (75% per R1 e R2, tra 50% e 65% per R4), per quanto riguarda il recupero, i valori relativi alla valorizzazione energetica hanno segnato una crescita.

Lo smaltimento in discarica resta preponderante rispetto a quello termico, per i RAEE dei raggruppamenti R1 e R2, e il poliuretano smaltito in discarica resta il quantitativo di rifiuti più rilevante.


Il risparmio di emissioni di Co2 garantito dalla gestione dei RAEE da parte di Ecodom è stato pari a 0,79 milioni di tonnellate di Co2 nel 2012, pari alla quantità di Co2 assorbita in un anno da un bosco esteso quanto la provincia di Lodi (784 Kmq).

L’impatto negativo sull’ambiente è dato principalmente dalle sostanze nocive contenute in molti RAEE, chiamate CFC.

Confrontando i due scenari proposti da Ecodom, la “Corretta gestione dei Raee” e la “Parziale gestione dei RAEE”, si vede come, per il Raggruppamento R1, il secondo scenario causi emissioni in atmosfera ben 28 volte superiori al primo.
La quantità di RAEE gestiti da Ecodom si è differenziata sia per raggruppamento (R1 – R2 – R4), che per Regione.
In particolare, la Regione più virtuosa è stata la Lombardia con oltre 12.000 tonnellate di RAEE avviate al recupero, al secondo posto il Veneto (oltre 7.000 tonnellate), e a seguire Sicilia ed Emilia Romagna (7.000 tonnellate).
Agli ultimi posti, invece, il Molise, la Basilicata e la Valle d’Aosta.


Nello specifico il Nord ha raccolto, attraverso la gestione di Ecodom, 17.823 tonnellate di R1, 20.046 tonnellate di R2, e 248 tonnellate di R4. I RAEE gestiti da Ecodom nel Centro Italia sono stati pari a 6.231 tonnellate di R1, 7.281 t. di R2, e 46 t. di R4.
Infine, per quanto riguarda il Sud e le Isole, i RAEE della categoria R1 gestiti nel 2012 sono stati 11.877 tonnellate, quelli della categoria R2 8.363 t., e quelli del raggruppamento R4 38 tonnellate.

Obiettivi 2013 – 2015

Per i prossimi tre anni Ecodom ha fissato un elenco di obiettivi per migliorare ulteriormente i propri risultati. Per quanto riguarda i fornitori di logistica, l’obiettivo di Ecodom è di valutare con i fornitori la possibilità di adottare un Sistema di gestione Ambientale (SGA) per ridurre la carbon footprint (ISO 14064), e incentivare l’utilizzo di veicoli a minore impatto ambientale.


Dal punto di vista istituzionale, Ecodom intende attivare tavoli istituzionali per ottenere l’emanazione del Decreto Tariffe, ottenere l’approvazione di emendamenti al DM 65/2010 per rendere più agevole ai distributori il ritiro “uno contro uno” e avviare il recepimento della Direttiva 2012/19/UE, che, come abbiamo visto, riporta l’Italia ai suoi impegni europei di riduzione dell’inquinamento.





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