Nel settore del packaging, velocità e flessibilità sono fattori cruciali, soprattutto per le aziende alimentari, dove le caratteristiche del prodotto e le esigenze di marketing richiedono soluzioni personalizzate. In questo contesto, l’automazione gioca un ruolo fondamentale per migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi, come dimostrato dal successo del progetto sviluppato da Cama Group e Rockwell Automation per Hawaiian Host, azienda leader nel settore dolciario.

La sfida di Hawaiian Host: automazione modulare per il packaging

Hawaiian Host, con sede a Honolulu e il più grande produttore mondiale di noci di macadamia ricoperte di cioccolato, aveva bisogno di automatizzare il proprio processo di confezionamento primario per far fronte alle sfide produttive, senza sacrificare la flessibilità necessaria per future innovazioni. La soluzione doveva anche tenere conto delle difficoltà logistiche tipiche di un’azienda isolata, come la gestione delle forniture e la formazione del personale.

Cama Group ha progettato una linea di confezionamento personalizzata e modulare, integrando l’architettura di controllo digitalizzata di Rockwell Automation. Questo approccio ha permesso a Hawaiian Host di automatizzare i processi mantenendo la possibilità di adattarsi a nuove esigenze produttive.

Come funziona il sistema automatizzato

La soluzione implementata include l’uso di robot delta che, guidati da un avanzato scanner laser, selezionano e posizionano delicatamente i cioccolatini in vaschette di polietilene tereftalato (PET). Le vaschette vengono successivamente caricate in scatole di cartone, che vengono chiuse e preparate per il trasporto. Questo sistema è stato progettato per gestire anche imballaggi sfusi, una caratteristica utile in caso di malfunzionamenti della linea, riducendo così i tempi di fermo.

L’intero processo è controllato digitalmente, migliorando la tracciabilità e l’efficienza operativa. La presenza di scanner e raggi X a fine linea assicura la qualità del confezionamento, garantendo che ogni prodotto rispetti gli standard dell’azienda.

Il coinvolgimento del personale e l’importanza dell’interfaccia utente

Una delle preoccupazioni principali di Hawaiian Host era l’impatto che l’automazione avrebbe avuto sui propri dipendenti. Grazie a un’interfaccia utente intuitiva e accessibile, il progetto è riuscito a trasformare il timore iniziale in opportunità. L’automazione non ha sostituito i lavoratori, ma ha ottimizzato le loro operazioni, migliorando l’interazione con i robot e favorendo una forza lavoro più digitalizzata.

Collaborazione e innovazione: i pilastri del successo

Il progetto ha beneficiato della stretta collaborazione tra Cama Group e Rockwell Automation, una partnership consolidata che ha permesso di affrontare le sfide legate alla pandemia senza rallentare i tempi di implementazione. Billy Goodman, amministratore delegato di Cama North America, sottolinea l’importanza di un approccio consulenziale per comprendere le esigenze specifiche del cliente e sviluppare soluzioni su misura.

Eric Chalengeas, vice presidente regionale di Rockwell Automation, ha evidenziato come questo progetto abbia gettato le basi per una trasformazione digitale scalabile, consentendo a Hawaiian Host di incrementare le proprie capacità produttive senza stress. Chalengeas ha paragonato il progetto a un “paio di rotelline per bicicletta”, metafora che rappresenta l’approccio graduale adottato per preparare l’azienda all’automazione.

Un futuro sostenibile e digitale

L’automazione di Hawaiian Host è un esempio concreto di come l’integrazione di tecnologie avanzate possa migliorare l’efficienza operativa e aprire la strada a future innovazioni. Grazie a un sistema di packaging flessibile e modulare, l’azienda è ora pronta ad affrontare le sfide del mercato con maggiore agilità, garantendo al contempo un ambiente di lavoro più sostenibile e digitale per i propri dipendenti.

Ricevi la newsletter gratuita per rimanere aggiornato sulle ultime novità del mondo della logistica