Il packaging non è solo uno strumento utile per il mantenimento del prodotto e per la sua buona conservazione nel trasporto ma un elemento imprescindibile nel processo di produzione, trasporto e vendita del prodotto finale.
La plastica, per questo motivo, sta svolgendo un ruolo imprescindibile nella filiera produttiva, basti pensare, per quanto riguarda la filiera alimentare, che nei paesi meno sviluppati si deteriora quasi il 50% del cibo tra raccolta e consumo, mentre nei paesi occidentali, grazie al packaging la quantità persa è solo del 3%.
Finora il packaging è stato quasi completamente in plastica e solo in parte minore da cartone e derivati. Il nuovo divieto dell’Unione Europea che vieta l’utilizzo di plastica monouso dal 2021 segna un momento cruciale per il settore del packaging.
In Italia il settore della produzione di imballaggi è all’avanguardia a livello mondiale. Nel nostro Paese vengono utilizzate le tecnologie più avanzate e siamo uno dei maggiori player del settore, basti pensare che il fatturato è pari a dodici miliardi di euro all’anno.
Il settore packaging costituisce un centesimo del PIL nazionale e vede impiegate oltre cinquantamila persone in più di tremila aziende. Questo settore è pronto a rivoluzionare il proprio modo di lavorare per andare in contro alla sostenibilità utilizzando tutti i nuovi materiali sostenibili provenienti dalle ricerche svolte sul packaging sostenibile.
Dalle aziende però viene anche una riflessione, ovvero: non tutto il materiale plastico riceve la giusta seconda vita. Se la politica di riciclo delle bottiglie plastiche funziona molto bene ciò non avviene per molti altri materiali plastici.
Il cambiamento è alle porte e le aziende sono pronte a cavalcarlo ma anche il riciclo dovrà accompagnare questo processo di cambiamento per un nuovo modo di concepire il packaging.