Packaging
9 Dicembre 2019
È stato condotto dall’Università di Bologna lo studio che misura i benefici delle confezioni in cartone ondulato Attivo.
Lo studio è stato effettuato dal Consorzio Bestack insieme all’Università di Bologna, nello specifico insieme al team del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari (DISTAL), guidato dalla prof.ssa Rosalba Lanciotti coadiuvata costantemente dalla prof.ssa Francesca Patrignani e dal dott. Lorenzo Siroli.
I risultati dei test sono stati confermati dall’ultimo studio effettuato sulle fragole di Apofruit.
Realizzata dal DISTAL con metodologia Agrote, l’analisi ha preso il via la scorsa primavera e si è conclusa a giugno 2019.
In pratica sono state analizzate le fragole a marchio Solarelli acquistate presso alcuni punti vendita del nord Italia di Coop Alleanza 3.0, la quale si è prestata ben volentieri a fare il test e mettere a disposizione la rete di vendita.
L’obiettivo era quantificare il beneficio dell’imballaggio Attivo, pertanto è stato necessario prevedere due flussi distributivi di prodotto identici, con la sola differenza dell’imballaggio: in cartone Attivo in un caso e nell’imballaggio di consueto utilizzo nell’altro.
Quindi due logistiche diverse in partenza da uno stesso magazzino, quello di Apofruit Italia a Scanzano Jonico (Mt), per oltre un mese di osservazioni.
In ciascuna osservazione sono state considerate fragole con la stessa data di confezionamento che sono state movimentate con due tipi di imballaggio: quelle confezionate in imballaggio in cartone Attivo hanno viaggiato verso il centro di distribuzione (CEDI) di Coop Alleanza 3.0 a Reggio Emilia; quelle confezionate invece in imballaggio tradizionale erano destinate al CEDI di Forlì.
Dai due CEDI le fragole sono state quindi distribuite nei supermercati. Per il test sono stati presi in considerazione dieci punti vendita di vari format (due alto vendenti, due basso vendenti e uno di livello medio) per ogni CEDI e per ciascuno di questi, per il periodo di analisi, due volte alla settimana i ricercatori si sono comportati come normali clienti, comprando un collo di fragole in ciascun negozio.
“Dopo anni di ricerca possiamo affermare con ragionevole certezza che gli imballaggi Attivi in cartone ondulato offrono benefici in termini di shelf life per i cibi e in particolare per l’ortofrutta fresca. Si tratta di imballaggi che rilasciano nel tempo sostanze naturali, già prodotte dai tessuti vegetali e caratterizzanti l’aroma di molti frutti, la cui attività antimicrobica è documentata da un’ampia letteratura sia nazionale che internazionale. Infatti gli antimicrobici naturali rilasciati nel tempo dall’imballaggio in cartone Attivo sono in grado di inibire lo sviluppo di microrganismi agenti di alterazione della frutta, nelle fasi di distribuzione, vendita nonché di conservazione domestica. Questi sono ammessi, perché sicuri per il consumatore, dalla legislazione europea, statunitense e giapponese e largamente impiegati negli alimenti come aromatizzanti, antiossidanti e antimicrobici per migliorarne qualità, vita commerciale e sicurezza (in quanto attivi anche nei confronti di patogeni veicolati dagli alimenti)”, dichiara la Prof.ssa Rosalba Lanciotti.
I benefici sono certamente interessanti sia dal punto di vista tecnico che di comunicazione, oltre che in termini economici.
Tenendo conto che in Italia vengono vendute tra ipermercati e supermercati quasi 180 milioni di euro di fragole, il differenziale di scarto del 10% – ovvero la percentuale di fragole che evitano di essere sprecate se movimentate in imballaggio in cartone Attivo piuttosto che in cassa tradizionale – vale 18 milioni di euro.