Tanti sono gli sforzi compiuti in questi anni per rendere la logistica sempre più efficiente e meno impattante a livello ambientale.
Sforzi che vanno compiuti ancora, perché il benessere dei cittadini viene – o dovrebbe venire – prima di tutto il resto.
In questo senso Legambiente ha recentemente “tirato la giacchetta” di Lidl, gigante teutonico della GDO, che ha redatto il progetto di una nuova piattaforma logistica nel torinese, a Carmagnola.
Nel mirino il consumo di suolo, il maggior traffico e le compensazioni, ritenute insufficienti: “Si tratta di una svendita del territorio”, tuona l’associazione.
“Carmagnola è in una situazione pessima per quanto concerne i livelli di inquinamento. La variante al Piano Regolatore e la costruzione di una piattaforma logistica da oltre 50 mila metri quadrati coperti e altrettanti per la viabilità interna e per i parcheggi determinerebbe un incremento del consumo di suolo di 10 ettari”, si legge nel documento di Legambiente, preoccupata anche per l’aumento del traffico di mezzi pesanti.
“Dai prospetti presenti nella documentazione si contano oltre 100 porte di carico e scarico, e ne consegue che la potenzialità giornaliera della piattaforma è di 400 tir in entrata e 300 bilici in uscita. Si tratta di numeri esagerati rispetto alla rete di punti vendita attuali in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria”.
Numeri che tuttavia tradiscono, evidentemente, un progetto di espansione di Lidl nel nord-ovest. Insomma, la richiesta continua a essere quella di un’attenzione maggiore per le esigenze dei cittadini, specie per la vivibilità dei territori più appetibili per la logistica.