Logistica sempre più sotto pressione: i consumatori “digital”, esigenti come non mai in termini di qualità, varietà e tempi di consegna rapidi, costringono le aziende ad avere un assortimento sempre maggiore di prodotti i cui cicli di vita si stanno accorciando.
A gestire questo aspetto delicato può aiutare il Supply Chain Planning automatizzato, il cui utilizzo, secondo un articolo di McKinsey, si estenderà notevolmente nel futuro.
In questo senso sono molte le applicazioni pratiche su quasi tutto il processo (in particolare il No-Touch Supply Chain Planning), che garantiscono risultati tangibili di rapidità di risposta, agilità e velocità.
Alcun casi, spiega il pezzo, dimostrano che il cambio di passo è più vicino di quanto si pensi.
L’adozione di software di inventory planning, che lavora su dati di una dozzina di fonti diverse, ha permesso di ridurre le scorte e ottenendo così un maggiore cash flow addizionale.
Un’altra soluzione è quella dell’order-to-ship, che ha ridotto i tempi del processo del 60%.
Nel terzo e ultimo caso un grande produttore alimentare, tramite un sistema di predictive analytics, ha raddoppiato l’accuratezza delle previsioni di domanda settimanale di retail outlet.
In questo sistema sarebbe importante inoltre implementare una soluzione machine-learning, in grado di automatizzare al massimo i processi, riducendo gli sprechi e rendendo la capacità di previsione delle scorte.