L’avvento dell’Industria 4.0 porterà alla cancellazione di alcune professioni più “obsolete”, ma al contempo creerà opportunità occupazionali che richiedono nuove figure professionali.
Si rende, quindi, necessaria una formazione specifica, come quella promossa dal Piano Nazionale Impresa 4.0.
Secondo le stime dell’Istat, però, nel 2015 solo il 60% delle imprese italiane, soprattutto le più grandi, ha svolto attività di formazione, mentre le statistiche dell’Eurostat dicono che in Italia i lavoratori che partecipano alla formazione sono il 2,5% in meno rispetto alla media europea.
A fronte dei cambiamenti è importante che anche le PMI propongano corsi che spieghino come le nuove tecnologie hanno modificato la gestione del sistema produttivo e come esse integrano la supply chain.
Il Piano del Governo vede gli investimenti in capitale fisico e in capitale umano strettamente correlati e tra loro complementari; questo dovrebbe stimolare le imprese a investire non solo nelle innovazioni, ma anche nella formazione.
È, infatti, presente una specifica norma che introduce per il 2018 un’agevolazione del 40%, per un valore complessivo stimato a 250 milioni di euro, delle spese relative al costo aziendale del personale dipendente delle imprese per le ore impegnate in corsi di formazione specifici su tecnologie Impresa 4.0.