La quarta rivoluzione industriale investirà non solo i settori strettamente più tecnologici, ma anche quello della farmaceutica, che al momento accusa, tuttavia, un leggero ritardo.
“La farmaceutica rappresenta mediamente solo il 15% della spesa sanitaria afferma Stefano Novaresi, Senior Consultant presso un gruppo leader nell’automazione La sfida principale è ridurre le ospedalizzazioni non necessarie, il vero costo.
In tal senso, il combinarsi di nuove tecnologie con lo sviluppo di una sensoristica sofisticata e miniaturizzata consente di affrontare in modo nuovo sia la diagnostica che la terapia stessa”.
Oltre ciò, cambieranno anche conservazione e trasporto dei medicinali, grazie a una nuova direttiva Ue che imporrà che tutte le confezioni siano marcate con un codice a barre che mostri produttore, lotto, data di scadenza e tutti i passaggi compiuti dal farmaco.
Come spiega a Corriere.it Fabrizio Dallari, autore di un recente studio dedicato alla filiera farmaceutica e al 4.0, questa cambierà tutta la catena distributiva del farmaco: “Secondo i nostri studi tra qualche anno tutte quelle farmacie con volumi tali da poter interagire direttamente con le aziende sorpasseranno i grossisti che, a loro volta, apriranno delle catene di farmacie.
Ciò significa che le cooperative di piccoli farmacisti spariranno.
Non vedremo più una farmacia ogni 3mila e 200 abitanti, ma grandi catene che controlleranno la vendita di 200 o più”.