La prima in ordine di tempo è stata Poste France, sbarcata ufficialmente nel nostro paese attraverso l’acquisizione di una quota minoritaria del gruppo Brt, il principale player nazionale nelle consegne di merci comprate online.
L’Antitrust Ue ha dato il via libera all’operazione che prevede l’ingresso di Geopost-Dpd, il servizio di corriere espresso de La Poste, nel capitale della storica società di spedizione bolognese.
C’è stata poi l’azione da parte del fondo Atlante Private Equity, gestito da Imi Fondi Chiusi sgr, e la holding francese Unigrains che hanno comprato il controllo di Trasporti Romagna, azienda a conduzione familiare attiva prevalentemente nel Triveneto con un fatturato 2015 di oltre 110 milioni di euro.
A seguire la staffetta di fondi nell’azionariato di Bracchi srl, leader europeo nei servizi di logistica ad alto valore aggiunto ed elevata specializzazione.
Igi sgr, tramite il fondo Igi Investimenti Cinque, ha infatti comprato il 64% del capitale di Bracchi, ed è stata affiancata nel deal da SI2 spa e dal fondo Siparex Mid Cap II con una quota complessiva del 26%.
La logistica, insomma, è sempre più nel mirino dei fondi di investimento.
Le motivazioni le ha spiegate Damiano Frosi, dell’Osservatorio Contract Logistics Politecnico di Milano: il grado di terziarizzazione continua a crescere e si dimostra attrattivo, il mercato poi è molto frammentato, e per i grandi gruppi stranieri entrare nel nostro Paese tramite acquisizioni e per le aziende già operanti in Italia effettuare fusioni ed acquisizioni per ampliare la propria quota di mercato è molto semplice.
L’ultima ragione risiede nel fatto che le esigenze di aziende committenti e consumatori stanno cambiando velocemente, i diversi operatori logistici sono sempre più orientati modificare la propria strategia e il proprio portfolio di servizi offerti e, in alcuni casi, il modo più rapido per seguire questi cambiamenti è realizzare acquisizioni o fusioni con altri attori logistici aventi competenze e asset adeguati.