Questo sito richiede JavaScript per funzionare correttamente. Si prega di abilitare JavaScript nel browser e ricaricare la pagina.
Cold chain: Le conseguenze dell'accordo di Kigali
Le tecnologie ecologiche alternative agli HFC secondo Kyoto Club


Outsourcing

Cold chain: Le conseguenze dell’accordo di Kigali

19 Ottobre 2016

Il quotidiano La Repubblica è tornato a riflettere sul recente accordo sul clima raggiunto a Kigali (Rwanda) con l’impegno da parte di circa 150 Paesi di limitare l’uso degli idrofluorocarburi (HFC), i gas comunemente utilizzati in freezer e condizionatori d’aria.

Tra le alternative ecologiche, il quotidiano si sofferma sull’anidride carbonica, pericoloso gas serra nell’atmosfera, ma valida alternativa se usata al posto degli HFC e su altre soluzioni.
Le aziende che realizzano celle frigorifere che vengono utilizzate dalla filiera logistica alimentare potrebbero, secondo l’analisi, trovare vantaggio da questo accordo.

“L’ammoniaca va benissimo per le grandi dimensioni, come i banchi frigo dei supermercati, e non ha controindicazioni salvo evitare perdite nell’ambiente dall’odore sgradevole, anidride carbonica e propano sono adatte invece ai piccoli impianti – spiega Gianluigi Angelantoni, vicepresidente del Kyoto Club – I prezzi sono ancora leggermente superiori alle vecchie tecnologie ma basterà aumentare i numeri di produzione per arrivare facilmente a una sostanziale parità.
Ed è proprio in questo settore che mancano soluzioni, per quello dei -80 gradi, ma da anni investiamo in ricerca per arrivare all’obiettivo”.





A proposito di Outsourcing