23 Maggio 2018
E’ evidente l’importanza che assumono il volume e la superficie nella progettazione di un magazzino. Capita di frequente, lavorando a uno studio di fattibilità, che il cliente desideri conoscere col maggiore anticipo possibile, se non all’inizio dello studio stesso, quanto spazio occuperà il suo magazzino.
Il primo grosso problema da risolvere (soprattutto in presenza di un quantitativo elevato di codici) è la conoscenza dei volumi netti dei materiali da immagazzinare.
Purtroppo, nella maggior parte dei casi, anche in aziende con un elevato livello d’informatizzazione, i valori dimensionali dei diversi codici gestiti all’interno del magazzino non sono conosciuti o non sono aggiornati all’interno delle anagrafiche.
Il completamento dell’anagrafica dei codici, che risolverebbe evidentemente il problema, richiede in genere un notevole impegno di risorse e di tempo, spesso incompatibile con l’operatività quotidiana delle aziende: la conseguenza è che occorre ricorrere a metodi empirici da studiare caso per caso, basati essenzialmente su rilievi da effettuare sul campo e sull’elaborazione di matrici volumi/codici.
Nella maggior parte dei casi (soprattutto nelle situazioni con quantitativi elevati di codici) un criterio consiste nel raggruppare i codici gestiti all’interno di famiglie con caratteristiche fisiche e dimensionali omogenee, in modo da ridurre il numero dei rilievi da effettuare sul campo.
L’elaborazione dei quantitativi di progetto da stoccare per i diversi codici è la fase successiva del lavoro.
Nel caso in cui l’indice di rotazione dalla situazione attuale a quella di progetto rimanga invariato, è possibile effettuare un percorso semplificato, rilevando in maniera precisa i volumi fisici della merce gestita dal magazzino al presente ed estrapolandoli al futuro tenendo conto del trend di sviluppo previsto.