31 Ottobre 2018
di Poalo Azzali
Che si vedano più donne attorno alla logistica oggi rispetto a qualche tempo fa, penso che nessuno possa metterlo in discussione: ci sono più donne ai convegni, più donne ai corsi, più donne all’Università che studiano discipline logistiche e che presentano anche ottime tesi di laurea.
Che si vedano più donne in azienda ad occuparsi di logistica mi pare altrettanto vero, anche se si tratta di un fenomeno meno generalizzato.
Non tutte le aziende hanno una “Direttrice della logistica”, ma molte aziende hanno donne che fanno concretamente logistica gestendo attività di pianificazione o organizzazione della produzione e della distribuzione.
Potrei fare un discreto elenco di nomi e cognomi di donne che, con un passato di assistenti di direzione e/o addette al controllo di gestione hanno oggi, nelle stesse aziende in cui si sono formate, incarichi di alto livello sui processi logistici, o di donne che hanno cominciato a lavorare come semplici impiegate negli uffici più disparati ed oggi hanno la responsabilità degli acquisti, o della programmazione della produzione, o del customer service, o dell’evasione dell’ordine e così via.
A questo fenomeno possiamo dare diversi tipi d giustificazione.
Oggi però voglio parlare solo di una giustificazione attitudinale: ci sono più donne nella logistica perché loro stesse e molti uomini al comando hanno capito che hanno probabilmente le qualità giuste per farlo.
Quali sono queste qualità giuste?
In un vecchio libro di logistica che tengo sempre a portata di mano ho letto a tal proposito un elenco interessante che vi propongo.
Un buon logistico deve avere:
Io condivido pienamente questo elenco.
Se penso poi alle donne dico che:
Spazio alle donne dunque!