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Break Point - Logisticamente

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30 Novembre 2016

Break Point

Come gli appassionati di tennis ben sanno, ci sono momenti, durante una partita, nei quali per portarsi in netto vantaggio, bisogna avere più coraggio dell’avversario.
Questi momenti vengono chiamati break point.

Aggiudicandosi infatti quel singolo scambio nel turno di servizio dell’avversario, si ottiene il break e ci si mette nella condizione ideale per aggiudicarsi il set e quindi forse anche il match.
Ottenere quel punto non è però per niente facile: tutto è in salita già dai primi secondi.
L’unico modo per riuscirci è giocare al meglio, giocare bene i colpi migliori di cui si dispone e prendersi qualche rischio, senza paura.
Questo, tutti gli appassionati di tennis lo sanno benissimo; ma mentre i giocatori professionisti riescono (o comunque provano) a farlo, quasi tutti i giocatori dilettanti, in quel momento, si fanno prendere dalla paura, giocano senza rischiare nulla, subiscono lo scambio e perdono il punto.

Come imprenditori e manager di esperienza ben sanno, ci sono momenti, durante la vita dell’azienda, nei quali per ottenere un netto vantaggio competitivo sulla concorrenza, bisogna innovare.
Farlo non è facile: non tanto per mancanza di fantasia o creatività, piuttosto per mancanza di coraggio.
Chiunque abbia vissuto la vita dell’azienda questo lo sa benissimo e l’ha visto benissimo, ma mentre imprenditori e manager di successo ogni tanto tentano qualche colpo “fuori dalle righe”, i manager e gli imprenditori che il successo vero non l’hanno mai visto continuano a lavorare “sul sicuro e al sicuro” dove e nel modo in cui hanno sempre fatto; al massimo si concedono qualche piccola variante al “modus operandi” che comunque non provano mai a gestire direttamente.

Se parliamo di logistica e di logistici le cose non vanno molto diversamente.
Ogni azienda ha la sua organizzazione e cambiarla, anche un poco, costa fatica e comporta qualche rischio.
In passato molti logistici hanno avuto la fortuna (o la sfortuna) di non dover mai quasi cambiare nulla: la logistica della loro azienda non era sotto stress e nessuno domandava loro qualche cosa in termini di migliori performance.
Oggi però, in cui con le risorse spese (o investite) o non spese in logistica si decide il segno, positivo o negativo, del bilancio di fine anno, tutti i logistici sono chiamati all’azione.

I logistici oggi hanno l’opportunità di giocare molti breck point.
Questi punti si presentano spesso sotto la forma della tecnologia.
Adottarla o non adottarla? Questa è la scelta.
Il mio consiglio è quello di adottarla, con coraggio!

Sto ovviamente e necessariamente generalizzando; ci sono sicuramente delle eccezioni da valutare, ma le situazioni aziendali che vedo in questi mesi mi spingono a sbilanciarmi in questo senso.
Vedo infatti troppe aziende ancora “troppo manuali”.
E’ un peccato, perché se avete un problema di gestione delle scorte, la cosa migliore da fare sarebbe probabilmente adottare un IMS (Inventory Management System) e “ascoltare” i suoi consigli acquistando e/o producendo quello che dice lui.
Se avete invece un problema di organizzazione in magazzino, adottate un WMS (Warehouse Management System) e “ascoltate” i suoi consigli mettendo la merce dove dice lui.

Se il problema lo avete invece sui trasporti, adottate un TMS (Transport Management System) e “ascoltate” i suoi consigli facendo viaggiare i camion come dice lui.
Se avete infine un problema di produttività al picking, considerate l’adozione di un poco di automazione nei sistemi di handling.
Lo so, non è semplice, ma bisogna farlo.
Oggi della tecnologia, di certa tecnologia, ci si può fidare.
Non fate come mio suocero (che però ha 80 anni) che in automobile rifiuta di seguire i consigli del navigatore satellitare e si arrabbia quando lo faccio io.

Dunque mi raccomando: al vostro prossimo break point … un passo dentro al campo e picchiate forte la palla!
Il punto, il set e la partita saranno vostri.
Un saluto a tutti dalla tribuna di un campo da tennis.